Benvenuti su www.nonsoloovada.it!

L'aggressione al Generale Francese Saint Cyr tra Montaldo e Rivalta Bormida (10 maggio 1799).


Articolo n. 68 - Pubblicato su "La Provincia di Alessandria" del Marzo-Aprile 1982
(Rielaborazione di un episodio della quarta parte dell'articolo di cui al precedente n. 44)

 Saint Cyr Talune vicende storiche di carattere particolarmente drammatico e riguardanti personaggi che nella storia sono entrati per loro ed altrui merito, ci vengono talvolta svelate da documenti d'archivio che, rimasti a sonnecchiare per secoli in polverose scansie abbandonate, riappaiono alla luce casualmente, portando una nota informativa, talora inedita, sulla vita che tali protagonisti hanno vissuta e che le loro biografie ufficiali sovente ignorano. Quando poi questi documenti d'archivio anzichè da privati sono stilati da enti amministrativi o politici ufficialmente riconosciuti e rappresentati, allora ci si palesa con tutta la sua vivezza la realtà storica. E' questo il caso di una sconosciuta avventura in terra italiana e più precisamente nella regione ligure-piemontese, vissuta dal generale francese Laurent Gouvion de Saint Cyr nella primavera dell'anno 1799 e precisamente il 10 maggio, tre mesi prima della disastrosa, per i francesi, battaglia di Novi (15.8.1799).
 Saint Cyr In una documentazione esistente, sebbene incompleta e forse manomessa, presso l'Archivio Storico comunale ovadese, mi è stato possibile rinvenire un epistolario autentico che la Municipalità di Ovada mantenne, nel periodo che va dal 14 luglio 1798 a quello immediatamente susseguente la battaglia di Marengo (14.6.1800), con i vari dicasteri di Governo della Repubblica Democratica Ligure e con il Comando Militare Francese della Liguria, sedenti in Genova. Questa corrispondenza ci tramanda quasi giornalmente gli eventi che qualificarono un periodo ovadese caratterizzato dal caos, dalla confusione e dal disordine portati dagli avvenimenti contingenti.
Ovada in quel tempo era parte della Liguria e costituiva l'estrema linea di confine tra quest'ultima e gli Stati del Re di Sardegna. In questa sua posizione era continuamente soggetta a passaggi ed alloggiamenti di truppe francesi e liguri, con tutte le conseguenze che ne derivavano. Nella primavera del 1799 le forze Austro-Russe iniziavano quell'accerchiamento della Liguria che avrebbe portato alla battaglia di Novi, ed è appunto dalle lettere informative della Municipalità di Ovada al Governo Ligure ed al Comando Militare Francese che possiamo conoscere l'avventura del generale Saint Cyr.
Proveniente da Genova ed accompagnato dal suo segretario, dal generale Musnier e da una scorta di una trentina di uomini a cavallo tra ufficiali e soldati, Laurent Gouvion de Saint Cyr era transitato sul mezzogiorno del 10 maggio 1799 ad Ovada diretto in Alessandria per la via di Montaldo e Cassine.  Saint Cyr Data la poca sicurezza di quelle strade, la Municipalità ovadese gli aveva messo a disposizione una piccola scorta di venticinque uomini della Guardia Nazionale, comandati da un sergente, che avrebbe dovuto fargli da guida per quell'itinerario poco conosciuto dai francesi e pericoloso. Giunti che furono, verso le ore sei di sera, nel territorio di Montaldo e precisamente in una località situata tra la Cappella di San Remigio ed il Molino del Budello, furono proditoriamente assaliti e circondati da un numeroso gruppo di paesani fortemente armati che, dopo un violentissimo scontro, lasciarono sul terreno gravemente feriti i due generali ed il segretario. I venticinque appiedati della Guardia Nazionale, poco armati e tanto meno ardimentosi, appena visti i generali cadere, pensarono bene di ritirarsi precipitosamente in Ovada, dove portarono la notizia dello scontro e, più grave ancora, ma inesatta, che il Saint Cyr fosse stato mortalmente ferito.  Saint Cyr Ecco, testualmente, il primo rapporto inviato urgentemente dalla Municipalità di Ovada al Generale di Divisione Lapoype, Comandante Militare Francese della Liguria: "....Non abbiamo altro dettaglio preciso del fatto se non se dal Sergente con n. 25 volontari che erano di scorta al Generale St. Cyr, che quasi spogliati si sono rifugiati il medesimo giorno alle ore 9 di sera in questa Città e da altri paesani monferrini, cioè che il detto generale, il suo segretario ed il generale Musnier scortati da n. 16 circa di cavalleria e n. 20 circa di fanteria essendo partiti da Cassine di Strada per portarsi in Alessandria per ivi pernottare, camin facendo come ci consta in un luogo fra la Cappella di San Remigio ed il Mulino del Budello situato fra Montaldo e l' Orsara Paesi di Monferrato, si è sentita l'intimazione di rendersi tutto il corpo suddetto, nel mentre che i paesani facevano un vivo fuoco da tutte le parti cadde mortalmente ferito il generale suddetto St. Cyr, ed il generale Musnier, e non ne hanno saputo più altro. Intendiamo poi da alcuni paesani da noi espressamente esaminati, essendo stato ferito nella faccia e ritrovato quasi nudo e semivivo nel fango il segretario detto è stato ricoverato in Montaldo in casa di un particolare. Subito avuta notizia del suddetto segretario pervenutaci contemporaneamente alla staffetta espressa, abbiamo spedito in Montaldo per ottenerne il trasporto in Ovada di detto Segretario il quale avrebbe più esattamente circostanziato il successo.  Saint Cyr Ritornato l'espresso da detto luogo si è inteso che il detto segretario due ore prima era stato trasportato a cavallo nell' Ospedale di Acqui. Questo è quanto possiamo indicarvi relativamente al predetto generale. I rei del commesso assassinio sono dei comuni di Cassine, Strevi, Orsara, Rivalta e Montaldo secondo le relazioni assertate che sino a quest'ora abbiamo avuto e riguardo poi alle strade che conducono in Alessandria veniamo accertati che gli Austro-Russi abbiano del tutto intercettata la comunicazione fra noi ed Alessandria e che quasi tutto il Monferrato e specialmente una gran parte di questi paesi limitrofi siano in insurrezione contro i Francesi. Sarà nostra premura avendo ulteriori notizie di ragguagliarvene sul momento anche per espresso. Salute e considerazione. Ovada 12 maggio anno 2º Da Bove Vice Pres.te - Rossi Vice Segret.o. - P.S. sul chiudere della presente gionge alle ore 22½ il Postiglione espresso col vostro plico da dirigersi in Alessandria. Già è quasi circondata Alessandria meno dalla parte di Cassine di Strada. Nonostante si studierà la forma di farla questa sera partire pel suo destino se riuscirà per detta rotta.".
Come vediamo, il testo estremamente laconico ed impreciso di questa relazione mise in allarme tutto il Comando Militare Francese di Genova ed il Generale Lapoype pretese ulteriori particolari che furono trasmessi il giorno 15 con la seguente lettera, precisando quanto segue: "...che oltre al dettaglio del sargente con 25 volontari di scorta al generale St. Cyr, che quasi spogliati si sono rifugiati il medesimo giorno in questa città, da altri paesani buoni patrioti sappiamo e vi diciamo oggi con sommo piacere essere per sicuro che questi (il St. Cyr) viva in Alessandria, ma con una ferita in una coscia, dove si è trasferito dopo essere stato soccorso ed assistito per qualche giorno in Cassine di Strada.  Saint Cyr Il segretario poi dello stesso trovasi nell'ospedale di Acqui ferito non con arma da fuoco ma con forte contusione nel capo dall'occhio sinistro e molto indebolito per essere stato abbandonato ferito da quei perfidi ladroni monferini, nudo per più ore nel fango ed acqua per averlo spogliato sino dei calzoni. Noi abbiamo tentato ogni mezzo per farlo condurre in Ovada e levarlo dalle sanguinarie mani monferine, ma lo stesso disse non essere il caso per la molta debolezza e febre da poter reggere al viaggio. Siamo però sicuri da qualche buoni patrioti di colà che è ben assistito benchè quella città sia in una quasi insurrezione e tormentata da molti delli stessi assassini che vilmente ha trucidato alcuni francesi nel fatto indicatovi dove fu ferito detto St. Cyr e dove lo stesso e tutti gli altri Uffiziali hanno perduto l'equipaggio.".
Da queste lettere, scritte in quell'arcaico, poco comprensibile ed alquanto sgrammaticato italiano usato dall'antico amanuense, possiamo dedurre: 1) che l'aggressione fu effettuata da una grossa compagine di partigiani anti francesi che agivano nella zona di confine tra la Liguria e gli Stati del Re di Sardegna. 2) che il St. Cyr si ebbe una ferita in una coscia, molto probabilmente per un colpo sparato dal basso verso l'alto, fu disarcionato dal cavallo e sfuggì fortunosamente alla morte. 3) che diversi militari francesi caddero morti in questa azione e che tutti i sopravvissuti furono spogliati di tutto l'equipaggiamento, privati delle cavalcature ed abbandonati feriti e contusi sul terreno. 4) che, malgrado tutto, i feriti furono in seguito soccorsi da contadini del luogo che provvidero anche ad ospitare per qualche giorno il St. Cyr fino a che fosse possibile trasportarlo in Alessandria. Così fu fatto anche per il di lui segretario che venne quasi subito trasportato nell' ospedale di Acqui. 5) che il generale Musnier rimase probabilmente illeso, perchè di lui non si danno altri particolari nel rapporto e si sa che partecipò poco tempo dopo alla battaglia di Novi e, l'anno seguente, a quella di Marengo.
Infine, e dopo avere riportato questa sua disavventura italiana, dobbiamo concludere considerando che la buona stella e la fortuna assistirono il futuro Maresciallo dell' Impero e Pari di Francia, salvaguardandolo, in questa circostanza, dal troncare precocemente e così poco gloriosamente la sua luminosa carriera militare in una banale aggressione di terrazzani tra gli ubertosi vigneti di Montaldo in Monferrato.

|
|
|