Benvenuti su www.nonsoloovada.it!

Vecchie strade ovadesi.


Articolo n. 65 - Pubblicato su "La Provincia di Alessandria" del Novembre-Dicembre 1981
(Rielaborazione del precedente articolo di cui al n. 3)

 Vecchia Ovada Il forestiero che si trovasse a percorrere l'antico borgo di Ovada, e cioè la parte che oggi viene definita come 'vecchio centro storico' e si inoltrasse oltre l'attuale Piazza Mazzini e si soffermasse, peregrinando, tra i vicoli che, diramandosi dalla stessa piazza e dall'attuale via Roma, le congiungono con via Voltegna, il Lung'Orba Mazzini, via Borgo di Dentro ed il Lungo Stura Oddini, si troverebbe di fronte ad un intrico tortuoso di viuzze e 'carrugi' tagliati fra alti edifici e più modeste casette ed avrebbe l'impressione di trovarsi in un vecchio sestiere genovese. Gli ovadesi che vi abitano, ed ormai non sono più molti, o che vi transitano, non hanno questa impressione perchè sono abituati a questo paesaggio di vecchie strade ovadane che hanno però tutte una loro fisionomia caratteristica e che, osservandole bene, ci parlano ancora oggi dell' Ovada medievale che qui si formò intorno al turrito castello e da qui si espanse. I nomi, poi, di queste stradine e di alcuni vicoli sono talvolta di difficile interpretazione, sconosciuti alla maggior parte dei cittadini, ostici e poco chiari di significato sulla loro origine. Non è mia intenzione fare qui una ricerca approfondita sull'etimologia dei nomi delle strade ovadesi; desidero soltanto soffermarmi su alcune strade intitolate con definizioni inconsuete.
Tipico esempio di nome strano e poco intellegibile è quello di una stradina trasversale, con archivolto iniziale, tortuosa e breve che congiunge via Roma con la Piazzetta dell' Olivo.  Vecchia Ovada Nella toponomastica cittadina si chiama ufficialmente Vico Buttà. Che sia esistita in Ovada qualche personalità di questo nome da meritarsi l'intitolazione di una strada, sebbene così poco importante, non ci risulta. E' da ritenere, piuttosto che il nome della strada abbia avuto origine da coloro che vi svolgevano il loro mestiere, cioè i bottai che, nei vecchi tempi, in tale zona avevano le loro botteghe artigiane. Questa stradina, ancora non molti anni or sono, era designata, volgarmente e non ufficialmente, 'U Giru dei Pàpa' (Il Giro del Papa), particolarmente dai ragazzi che vi giocavano. E' una designazione che non sappiamo di dove sia venuta fuori e, al giorno d'oggi, nessuno la usa più ed è del tutto dimenticata, in quanto gli ovadesi che abitavano nella zona sono oggi, per la maggior parte, andati ad abitare altrove. Altri esempi di nomi curiosi, ma questi molto più significativi e giustificati, sono quelli di Via Voltegna e Via Sligge. Voltegna è la variazione attuale dell' antica 'Strada Voltinee' (Strada delle Volte) che si ritrova negli antichi documenti ovadesi. La strada era, in origine, formata da case con molte volte, cosa che si rileva ancora attualmente, malgrado le variazioni apportate nei secoli. In tale strada, nel medioevo, si svolgevano i mercati e gli archivolti, o volti, servivano a riparare i mercanti e le mercanzie nei giorni di pioggia. Per la Via Sligge (la sua più appropriata intitolazione dovrebbe essere 'Via delle Sligge'): è questa una strada dove in antico sorgeva anche una porta, 'Porta delle Sligge'. Quella che oggi è una strada, nel 1600-1700 era soltanto una località posta sullo strapiombo franoso che scendeva al torrente Orba.  Vecchia Ovada Le attuali vie Oddone e Lung'Orba Mazzini, che oggi sottostanno a via Sligge, sono di costruzione molto recente, formate per la maggior parte con materiali e terra di riporto, provenienti dalla demolizione del vecchio castello. Nei secoli passati il torrente scorreva quasi lambendo la rocca sottostante Via Voltegna ed il terreno vi era franoso e soggetto a slittare verso il basso. Di qui la parola, prettamente dialettale ovadese, che dice 'sliggia' per indicare una frana. La porta che, uscendo dal borgo vecchio, si trovava all'altezza dell'attuale inizio di Via Voltegna, immetteva in tale località di campagna e si chiamava, appunto, 'Porta delle Sligge', ed è di qui che venne poi la denominazione alla strada che, più tardi, andò formandosi sulla località stessa.
Troviamo poi i nomi romantici con i quali gli ovadesi antichi si ispirarono intitolando due delle loro piccole contrade all 'Aurora ed alla Luna. Infatti noi ancora oggi abbiamo due brevi vicoli che in antico erano chiamati 'Strada dell' Aurora e Strada della Luna' (oggi piùà semplicemente Vico Aurora e Vico Luna). Sono entrambi aperti ad Oriente, e da essi lo spettacolo dell'alba nascente e della luna sorgente da dietro la rocca di Tagliolo deve essere stato così suggestivo (come d'altra parte lo è tutt'oggi) da volerlo ricordare nei punti dai quali lo si poteva ammirare.
Infine, se vogliamo qui ricordare ancora nomi di strade che avevano un significato preciso e di indicazione possiamo citare: Vico dell' Archivolto che, per buona parte della sua lunghezza, è coperto da una lunga volta portante le case sovrastanti; il Vico dell' Ancora, che indicava l'esistenza in fondo alla strada di un'osteria, appunto chiamata 'dell' Ancora'; l'antica Contrada dei Cappuccini, oggi Via Cairoli, che portava al convento cappuccino; la strada di S. Antonio, con relativa porta, che prendeva il nome dall'antica chiesetta dedicata al Santo, ancora oggi esistente sebbene ridotta a carcere mandamentale, ed il Vico Dazio, subito dietro l'abside dell'antica Parrocchia di S. Sebastiano, dove nei tempi passati erano poste le garitte dei gabellieri.

|
|
|