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La Nostra Ovada - Parte Seconda
X - L'istruzione in Ovada e le scuole


Il dotto studioso di cose storiche ovadesi, Ambrogio Pesce-Maineri, da me ben conosciuto per i rapporti di amicizia con mio padre, allora direttore del Corriere delle Valli Stura ed Orba, affermava sempre, parlando di Ovada che, nel borgo, prima ancora che esso passasse sotto la Repubblica genovese, esisteva un maestro di scuola; e sosteneva questa sua affermazione dicendo di aver visionato in Genova, presso l'Archivio di Stato, durante una sua ricerca storica, un antico documento del 1277, dove risultava che tra le terre confinanti con un campo venduto ai genovesi da Tomaso Malaspina, in località "Montigio" (verso Grillano), una ve ne era detta: "terra magistri scholarum". Sosteneva inoltre di avere trovato memorie che già nel 1224, tra gli intervenuti in Ovada alla prestazione di un giuramento in quell'anno, era annoverato un tale: "Enricus Magister".
Sappiamo per certo con quanta onestà e precisione di ricerca storica lavorava nei suoi studi il Maineri, e pertanto dobbiamo convenire che questa sua affermazione, a noi oggi quasi incredula, abbia provate basi di verità, anche perché è documentata nell'anno 1277 la cessione del Malaspina dei suoi possedimenti ovadesi a Genova. Infatti, se non erro, il Pesce Maineri trattò l'argomento in un suo articolo che ricordo dì avere letto, ma che non mi è più riuscito di reperire.
In ogni caso, è assurdo il pensare che, anche in quei tempi, il borgo di Ovada che aveva una sua certa importanza sia commerciale che strategica e politica, che vantava già allora qualche buon migliaio di abitanti, che si reggeva con statuti suoi e che teneva corte e castello, non annoverasse tra i suoi cittadini di censo, almeno un uomo di cultura - ecclesiastico o laico che fosse - adatto ad esercitare l'insegnamento su quanti avessero voluto e potuto istruirsi.
E' da immaginare che nei secoli che vennero poi, naturalmente, questi maestri o istitutori fossero più di uno e certamente i nostri avi non trascurarono affatto l'istruzione e la cultura come qualcuno potrebbe pensare. Il fatto stesso che già nel 1481 la Comunità di Ovada, chiamasse i Domenicani nel borgo appunto perché essi, oltre alla pratica religiosa, esercissero l'insegnamento, ci prova la volontà e la necessità di quegli antichi reggitori, preoccupati di poter dare al popolo la possibilità di elevarsi.
Era una forma di istruzione, ben s'intende, che si basava più che altro sull'insegnamento delle prime regole grammaticali e del far di conto; ma per i tempi non era poco, e la Comunità ne pagava in parte le spese. La retorica e la filosofia, venivano impartite da quei dotti Padri a pagamento per quegli studenti di più alto censo; e ci risulta che la Scuola era frequentata non solo da ovadesi, ma anche da giovani dei vicini paesi.
Alcuni secoli dopo, estendendosi il borgo ed aumentando la popolazione, il problema dell'istruzione preoccupò non poco la Comunità di Ovada; il Padre Giovanni Carrara delle Scuole Pie, in un suo articolo pubblicato su Parva Favilla nel 1961 ed intitolato: "Ovada e le Scuole Pie", ci dice che già fin dal 1695 nel borgo si parlò di chiamare i Padri Scolopi per affidare loro l'insegnamento. Vi furono anzi persone di cospicua famiglia quali i Compalati e i Vela, che cercarono, in anni seguenti, di rendere possibile la venuta di quei religiosi in Ovada, lasciando ingenti sostanze.
Il progetto, che fu sempre oltremodo osteggiato per motivi vari di carattere contingente, ma più che altro per gelosie ed inimicizie di fazioni locali, non ebbe mai successo, sebbene fosse stato portato molte volte ed in diverse epoche in discussione.
Soltanto nel 1827 gli Scolopi riuscirono a stabilirsi in Ovada, dopo anni ed anni di reiterate istanze da parte della Municipalità, che aveva finalmente potuto ottenere da S.M. Carlo Felice Re di Sardegna la cessione del convento e della Chiesa dove già avevano officiato ed insegnato i Domenicani, e che furono destinati a dimora e scuole per i nuovi Padri.
Essi iniziarono subito il loro ministero scolastico con scuole di leggere, scrivere, di grammatica, di umanità e di retorica, appagando così i desideri di tutta la popolazione e suscitando il plauso delle Autorità che li avevano chiamati. Furono i primi insegnanti nella Scuola Pubblica e nel 1921 aprirono il primo collegio convitto nel palazzo degli Spinola, che avevano acquistato subito dopo la prima guerra mondiale. Negli anni dal 1942 al 1945, a causa dello sfollamento provocato dalla guerra, nella Casa di Ovada venne ospitato l'insigne Collegio Calasanzio di Genova-Cornigliano, con quasi tutti i Padri, il convitto e le Scuole. Rimase poi in Ovada una sezione staccata di Ginnasio e Scuola Media che, legalmente riconosciuti, hanno funzionato fino a qualche anno fa.
Oggi Ovada, oltre ai due Asili infantili e le Scuole Elementari, ospita una Scuola Media Statale frequentatissima anche da studenti dei paesi del circondario. Quarant'anni or sono vi era una Scuola Tecnica che in seguito si chiamò di Avviamento Commerciale. Era situata nella settecentesca costruzione del vecchio palazzo municipale in Piazza Cereseto e, a dire il vero, la sua sistemazione era alquanto precaria e molto poco funzionale. Il modernissimo edificio della attuale Scuola Media, costruito un paio di anni or sono con i più moderni criteri di edilizia scolastica, ha risolto e risanato una situazione di insufficienza che si trascinava da anni e che non era affatto consona alle necessità moderne di un ambiente scolastico.
Anche le Scuole Elementari che un tempo erano ospitate in vecchi locali del convento domenicano per la sezione maschile, e in locali delle Madri Pie per quella femminile, dal 1929 sono sistemate nel bellissimo fabbricato, allora costruito dal Comune, in Piazza Battina Franzoni e che ancora oggi si dimostra del tutto efficiente e consono al suo scopo.
La Scuola Media parificata femminile e l'Istituto Magistrale parificato di S. Caterina con annesso collegio-convitto, è una istituzione alla quale le RR. Madri Pie danno tutta la loro operosa attività e che diploma ogni anno un buon numero di nuove maestre sia ovadesi che dei paesi vicini.
Nel campo dell'insegnamento, non deve essere dimenticata l'Opera voluta e creata da Mons. Fiorello Cavanna Prevosto di Ovada: il Centro di Addestramento professionale di Arti e Mestieri, che dà facoltà a moltissimi giovani di specializzarsi nel ramo e che, terminati gli studi vengono ricevuti con precedenza nei vari complessi industriali, per la loro ottima preparazione e abilità.
Si spera che nel prossimo futuro i voti della attuale Amministrazione comunale, per avere in Ovada un Istituto d'insegnamento superiore, possano essere appagati, affinché la gioventù ovadese abbia - senza doversi trasferire altrove - la possibilità di continuare gli studi che fino ad oggi qui hanno una limitazione che non può più reggere all'incalzare dei tempi e del progresso sociale.

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NOTE del curatore:

Dalla pubblicazione di questo libro in Ovada sono stati costruiti nuovi complessi scolastici. Una nuova Scuola Elementare (oggi detta "primaria") in via Dania, un nuovo asilo (oggi detto "scuola dell'infazia") in via Duchessa di Galliera, un Istituto Tecnico Industriale, sempre in via Galliera, ed un nuovissimo e vasto (e tuttora in fase di ampliamento) complesso scolastico in via Voltri che comprende Liceo Scientifico ed Istituto Tecnico Commerciale. Inoltre un nuovo Liceo Linguistico è stato attivato presso l'Istituto Madri Pie, la cui Scuola Magistrale è stata trasformata, secondo le nuove normative in materia, in Liceo Psicopedagogico.
Come si vede, le speranze dell'autore si sono ormai trasformate in realtà.


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