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Mornese - Spunti di Storia - Presentazione



Dopo l'impegno profuso per narrare la storia di Tagliolo l'amico Borsari non ha voluto lasciar raffreddare la penna e, con il suo invidiabile bagaglio di pazienza, passione per le antiche carte e profonda cultura storica ha affrontato, con i consueti lusinghieri risultati, l'arduo compito di trarre dagli archivi polverosi e proporre all'attenzione degli studiosi la storia dell'insigne borgo di Mornese.
Questa volta l'iniziativa non è frutto dell'intelligente opera di un parroco, ma sono gli Amministratori comunali stessi che hanno commissionato l'opera.
Un vero "atto d'amore" verso la propria terra e la propria gente, che è anche la riprova -se ancora ce ne fosse bisogno- della tendenza ormai diffusa di riscoprire quelle memorie quella cultura forse troppo frettolosamente accantonate.
Protagonisti di questa storia, fino a ieri frammentaria e sparsa, sono certamente il Castello e i Feudatari che via via si sono succeduti, ma soprattutto i Mornesini che con tenacia hanno saputo restare aggrappati al loro borgo anche nei momenti in cui la scelta più facile e comoda era quella di abbandonare tutto.
Bisogna quindi cercare di vedere al di là del lato impressionistico della vicenda che, come altri ha giustamente osservato "è stata quasi sempre intessuta dalla tragica monotonia della sofferenza di quel popolo a cui la storia non ha mai concesso nulla, tantomeno gli storici hanno reso giustizia".
Ma non è il caso di far attardare il lettore su queste considerazioni. Pensiamo sia desideroso di affrontare, con il conforto di questo volumetto, un balzo all'indietro nel tempo di oltre novecent'anni e rivivere, anno dopo anno, decennio dopo decennio, l'affascinante storia di Mornese.
Essa è scritta su queste pagine ma anche, per chi abbia la sensibilità di accorgersene, nei campi e nelle pietre dei suoi edifici dove tutto ci parla di operosità, di fatica, di amore e ci invita a meditare sui valori di epoche che non è giusto dimenticare.

Giuseppe Decarlini
Giugno 1981

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