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La Milano-Sanremo di quarant'anni fa.

di Federico Borsari - 20 Marzo 2022


Quaranta (come passa il tempo!) anni fa esatti, chi scrive -come ben sanno gli Ovadesi- lavorava presso il Comando dei Vigili Urbani (allora si chiamavano ancora così e la sede si trovava in via Torino, nei locali che oggi sono occupati dai Servizi Demografici del Comune) di Ovada come impiegato addetto alla Polizia Amministrativa. In tale veste ci trovammo in servizio di turno il Sabato 20 Marzo, giornata in cui, come da tradizione, sarebbe transitata in Ovada la "classicissima" di ciclismo "Milano-Sanremo".
Come ben ricordano gli "addetti ai lavori", quella corsa fu assai particolare poiché fu caratterizzata da condizioni atmosferiche pressoché proibitive e fu vinta da un corridore quasi sconosciuto, il francese Marc Gomez, che arrivò per primo sul traguardo di Sanremo dopo una performance in cui pioggia, vento ed anche una spruzzatina di neve (sul Turchino) avevano "falcidiato" ben due terzi dei corridori.
Qualche giorno dopo avevamo "fissato" su alcuni appunti quella giornata di lavoro. In quei brevi appunti avevamo annotato le varie vicende che erano accadute presso il Comando dei Vigili e ci eravamo riproposti di utilizzarli per un articolo che avremmo dovuto inviare alla redazione de "La Provincia di Alessandria", la rivista dell'Amministrazione Provinciale con cui abitualmente allora collaboravamo. Purtroppo, nonostante le buone intenzioni, tale articolo non vide mai la luce e quegli appunti sono rimasti, fino ad oggi, in un cassetto.
Oggi, a quarant'anni esatti di distanza ed in concomitanza del ritorno de passaggio della Milano-Sanremo in Ovada dopo tre anni durante i quali, complice anche la pandemia di Covid-19, non avevamo più avuto il piacere di assistervi, abbiamo tirato fuori quegli appunti e ve li proponiamo qui di seguito.


 Marc Gomez
Sabato 20 Marzo mattina. Ovada attende il passaggio della "classicissima" ma questa volta sembra che il maltempo abbia intenzione di guastare la festa. Piove a scrosci e la Tramontata gelida costringe i pochi spettatori che attendono il passaggio della corsa a ripararsi con ombrelli, impermeabili e pesanti soprabiti.
Puntuali, secondo la tabella di marcia diramata da "La Gazzetta dello Sport", transitano i primi corridori in fuga seguiti poi dal gruppo. Si notano subito i volti irrigiditi e sofferenti, le maglie inzuppate di pioggia e gli impermeabili di gara che non riparano dall'inclemenza di un tempo che non smette di rovesciare acqua gelida su questi ragazzi impegnati in uno sforzo atletico che risulta evidentemente assai difficile. E' altrettanto evidente che in una gara effettuata in simili condizioni i ritiri saranno numerosi. In effetti, al traguardo di Sanremo arriveranno solo 82 corridori rispetto ai quasi 250 partiti da Milano.
Passata la corsa, gli Ovadesi tornano frettolosamente alle proprie case, al riparo dalle intemperie. Sapranno oggi dalla televisione o domani dai giornali il nome del vincitore. Anche i Vigili Urbani, terminato il passaggio della corsa e ripristinato il normale traffico, ritornano presso il Comando per riscaldarsi ed asciugarsi. Non sanno che di lì a poche ore, invece, la Milano-Sanremo si ripresenterà, in condizioni differenti, proprio ad Ovada.
Sono quasi le sedici, infatti, quando al Comando di via Torino giunge una strana telefonata. Durante il passaggio della corsa, nei pressi di Castelletto d'Orba, si sono ritirati sei corridori che hanno trovato riparo presso un bar. Ora, dopo aver atteso quasi quattro ore l'arrivo di qualcuno, temono di essere stati "dimenticati" (ed in effetti lo sono stati).
Immediatamente partono i mezzi della Vigilanza Urbana che, nel giro di poche decine di minuti, prelevano cicli e ciclisti e li trasferiscono presso il Comando di Via Torino.
I sei corridori, ancora bagnati e digiuni dalla partenza della corsa, abbarbicati ai termosifoni del Comando, vengono asciugati e rifocillati mentre cominciano ad intrecciarsi le telefonate con la Sala-Stampa di Sanremo che, finalmente, riesce ad informare la Direzione di Corsa dell'accaduto.
I sei "dimenticati" sono: n. 141: Marco Groppo (squadra Metauro), n. 230: Francisco Albeda (Teka), n. 14: Michael Wilson (Alfa Lum), n. 263: Gerard Kerbrat (Wolber Spidel), n. 259: Philippe Le Leu (Wolber Spidel) e n. 260: Fabien De Vooght (Wolber Spidel).
Qualche ora dopo, verso le venti, Groppo, Wilson ed Albeda vengono recuperati dalle rispettive ammiraglie. Rimangono i tre francesi della Wolber Spidel, che nel frattempo sono stati informati che la corsa è stata vinta dal loro compagno di squadra Marc Gomez.
Finalmente, giunge una telefonata dal Direttore di Corsa Vincenzo Torriani che preannuncia l'arrivo in Ovada del vincitore della corsa per ricongiungersi ai suoi compagni di squadra.
Dopo una mezz'ora, infine, tutti si ritrovano riuniti ad un tavolo del Ristorante Italia. Oltre ai ciclisti ed al racing team della Wolber Spidel ci sono il Sindaco Lorenzo Bottero, l'Assessore allo Sport Andrea Gaggero, il Consigliere Flavio Ambrosetti, il Brigadiere dei Vigili Urbani Giovanni (detto "Franco") Turco ed i Vigili Urbani Remo Maggio e Piero Vergante.
Dopo una bella cena in allegria accompagnata dal buon vino Dolcetto di Ovada, il Sindaco Bottero, a nome della cittadinanza, dona a Marc Gomez una targa d'argento a ricordo di questo gradevole momento. Per parte sua, il vincitore della Milano-Sanremo dona al Sindaco la maglia con la quale poche ore prima ha tagliato vittorioso il traguardo di Sanremo, maglia che rimarrà a testimonianza di questa inaspettata ma graditissima visita.

Fin qui i nostri appunti. Ora un paio di aggiornamenti:
- Marc Gomez, nato nel 1954, entrò nel mondo del ciclismo competitivo come dilettante nel 1978. La Milano-Sanremo del 1982 fu la prima corsa che vinse appena dopo essere passato al professionismo. Proseguì la sua carriera fino al 1989, quando si ritirò dopo aver vinto diverse competizioni anche importanti.
- Degli ovadesi presenti a quella "storica" cena presso l'Albergo Italia di via San Paolo, putroppo alcuni ci hanno lasciato nei decenni seguenti (Bottero, Gaggero, Turco) mentre per gli altri sicuramente quella serata rimane ancora oggi un bel ricordo.
- La maglia donata da Marc Gomez al Comune di Ovada è stata per molti anni esposta -adeguatamente inquadrata- negli uffici dell'Assessorato allo Sport e, in seguito, gelosamente custodita dall'Economo Comunale Edoardo Cavanna, grande appassionato di ciclismo ed egli stesso biker di grande esperienza. La maglia è stata poi donata al "Museo dei Campionissimi" del ciclismo di Novi Ligure dove è attualmente esposta.


Photo Credit: lncpro.fr