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Famiglie e persone nella storia di Ovada - Tribone, Da Bove, Taffone, Compalati, Nervi, Cereseto ed altri


Tribone

Casato non più presente nella nostra città. Possedevano terreni e case nell'antico rione Voltegna, dove una casa porta ancora affrescato il loro stemma. Un canonico Tribone, vissuto nel 1800, lasciò ingenti beni alla Parrocchiale di Ovada.

Da Bove

Antica famiglia di origine non ovadese i cui membri esercitarono il notariato in Ovada per ben due secoli, dal 1600 al 1800. Non più presente oggi. In una loro antica dimora, in Via Voltegna, è visibile ancora la loro arma gentilizia.

Taffone

Già nominati in antichissimi documenti notarili del XIII secolo, tenevano in Ovada terre e possedimenti per conto degli Aleramici e dei Malaspina e avevano diritti in Tagliolo. Nel 1619 erano rappresentati con due soli nuclei familiari. Oggi, una sola famiglia porta questo nome e ad essa appartiene Giovanni Taffone, in arte Tata, comico e clown di fama internazionale.

Compalati

Di questa stirpe fu Don Francesco Antonio Compalati, primo titolare della nuova chiesa parrocchiale, dalla sua apertura al culto nel 1797 fino al 1836. Egli ne terminò la costruzione e, oltrechè al ministero pastorale che esercitò con assoluta dedizione, impegnò l'intera vita e le sue sostanze nell'opera di abbellimento del nuovo tempio curandone la pavimentazione in marmo, la decorazione e gli affreschi. Al Compalati si deve altresì la conservazione ad Ovada di moltissimi altari, quadri, campane, arredi e suppellettili varie che, nel periodo napoleonico di soppressione dei due conventi, domenicano e cappuccino, sarebbero andati dispersi se il Compalati non li avesse lui stesso comprati alle pubbliche aste per ridonarli poi alle rispettive chiese e conventi.

Nervi

Da essi nacque Antonio (1770-1836), letterato, poeta e professore emerito in Genova. Tradusse i Lusiadi di Comoens. Una piazza di Ovada porta il suo nome. Della stessa famiglia furono il P. Nicola, generale dei Teatini, il P. Giacinto Tomaso superiore delle Missioni in Genova ed il P. Domenico delle Scuole Pie.

Cereseto

A questa famiglia appartenne il Padre G. B. Cereseto (1816-1858), scolopio, letterato insigne e poeta, lasciò molte opere di grande pregio e fece una assai lodata traduzione della Messiade di Klopstok. Una piazza ovadese è a lui intitolata. Tomaso Cereseto (1773-1863) lasciò vari lavori pittorici per ancone d'altare nella Parrocchia di Ovada.

Altre Famiglie

Chiudendo questa rassegna, ritengo interessante far notare che, nel 1616, il gruppo più numeroso di famiglie dello stesso cognome era quello dei TORRIELLI con ben sedici rappresentati come capi-famiglia.
Da ricordare dei TORRIELLI è Gio Batta, sindaco di Ovada nel periodo risorgimentale. Ospitò per lungo tempo in casa sua, nella contrada dei Cappuccini, Benedetto Cairoli esule di Lombardia, insigne patriota che doveva in seguito diventare Presidente del Consiglio dei Ministri. La strada si chiama oggi Via Cairoli in ricordo della sua permanenza in Ovada.
Al Torrielli, mecenate e cultore d'arte, si deve inoltre l'acquisto del gruppo scultoreo ligneo della Decollazione del Battista del Maragliano che trovasi nella Chiesa di S. Giovanni.

Dei RUFFINI segnaliamo Giacinto e Bernardo, entrambi ufficiali valorosi delle armate napoleoniche. Decorati della Legion d'Onore, assursero al grado di Generale. lì primo morì in Spagna durante quella campagna; Bernardo, invece, dopo la campagna di Russia rientrò in patria e, caduto Napoleone, gli fu affidato il comando della Città e provincia di Savona dove morì. A quest'ultimo, in Ovada, gli è dedicata una strada.

Ed ancora:

ODDONE Luigi (1850-1896), Capitano, partecipò alla prima guerra d'Africa dove copri la ritirata dell'Amba Alagi col Generale Arimondi. Si coperse di gloria ad Abba Garima, dove cadde sul campo dell'onore. Una strada di Ovada porta il suo nome.

REBORA Antonio (1815-1861), musicista e poeta, fondatore della civica Scuola di Musica che è a lui intitolata. Un bel viale gli è stato dedicato.

MONTANO Giuseppe Bartolomeo (1831-1912), musicista, patriota e combattente delle guerre d'indipendenza. Emigrato poi nell'America latina, fu direttore delle Bande musicali di Mendoza e di quella del governo del Brasile. In Italia, al suo ritorno, fu riduttore di partiture dal Ricordi e diresse concerti bandistici in Spagna e Portogallo. In Ovada, negli ultimi suoi anni, diresse il Corpo bandistico cittadino. La famiglia Montano, oggi quasi del tutto scomparsa, era già rappresentata nella nostra Città fin dal 1395 con un rettore della Parrocchia di nome Corrado.

Ovada fu patria degli SCASSO o SCASSI che ebbero posizione eminentissima nel XVII secolo. Imparentati con le migliori famiglie, ricchi e mecenati, di loro le cronache ovadesi del 1600 ricordano la munificente ospitalità, l'alloggio, il vitto e le feste che essi offrirono, nel 1663, in onore dei Comandanti dell'armata francese transitante per Ovada e diretta nel Parmigiano. Di questa famiglia non vi sono più rappresentanti in Ovada.

E, per finire, BOTTARO Tomaso, Vescovo di Nissa e Vicario Apostolico del Tonchino; MARENCO Giovanni, Salesiano Internunzio apostolico nel Centro America; ROSSI Giovanni Nepomuceno, Ministro della Repubblica Democratica Ligure; GILARDINI Francesco, Consigliere di Stato; GAZZO Giacomo, benefattore insigne dell'Ospedale dove morì assistendo gli infermi; BORGATTA Emanuele, musicista; TOSI Ignazio, pittore; GIACOBBE Emanuele, scultore, hanno onorato la nostra Città nel campo di ogni umana attività. Mario GEA e Giovanni VILLA, partigiani valorosi dell'ultimo conflitto ai quali sono state dedicate due nuove strade, e COSTA Giacomo, illustre magistrato e ministro che, sebbene non ovadese, elesse Ovada a sua seconda patria e la onorò sempre e dovunque.

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