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Articoli apparsi in occasione della morte di Gino Borsari




Il Gazzettino Sampierdarenese del 15 Dicembre 1994:

Il nostro periodico è da tempo preso di mira da una malevola sorte. Dopo la scomparsa di (....), che ha lasciato un grande vuoto nella nostra delegazione, ci è giunta notizia da Ovada della morte di Gino Borsari, spentosi a 77 anni serenamente nel sonno a pochi mesi di distanza dalla perdita dell' adorata moglie.
Bella ed importante figura, quella di Gino Borsari, esperto in araldica ed in patronimica, che ha dato alle stampe importanti pubblicazioni.
Egli ci faceva pervenire regolarmente i suoi servizi che erano molto graditi dai nostri lettori.
Gino ha lasciato due figli ai quali facciamo pervenire i sensi del profondo cordoglio di tutta la Redazione.
La Redazione.


La Stampa del 27 Novembre 1994:

E' morto in ospedale Gino Borsari, personaggio molto conosciuto per la sua attività di ricercatore, scrittore, profondo conoscitore delle vicende storiche dell' Ovadese e dell' Alto Monferrato, anche se la preparazione e la notevole esperienza gli permettevano di spaziare oltre questi confini.
Invalido di guerra, è stato vigile urbano, ed ha prestato per molti anni la sua attività all' Ufficio di Igiene.
Con eccezionale competenza, dettata anche dalla passione che lo animava, Borsari si è dedicato alla ricerca storica degli avvenimenti non solo di Ovada, ma di numerose altre località, e si deve a lui se sono venuti alla luce fatti, personaggi, circostanze con cui ha ricostruito la storia di paesi e sobborghi.
Pubblicista, era collaboratore di giornali, riviste; fu autore di molte interessanti pubblicazioni che restano preziosa documentazione. Ricordiamo 'La Nostra Ovada', 'Spunti di Storia Ovadese', 'Famiglie e persone nella storia di Ovada', e numerosi altri.
Borsari si è dedicato anche allo studio dell'araldica ed ha realizzato stemmi per gonfaloni di Comuni. Proprio grazie ai suoi studi in questo campo ha completato l'ultimo suo lavoro, pubblicato nel giugno di quest'anno: 'Origini storiche dei nostri cognomi'.
Attivo collaboratore della Confraternita di San Giovanni Battista, si deve anche alla sua perseveranza se l' omonimo oratorio conserva pregevoli testimonianze del passato.
La sua fine è stata improvvisa: ricoverato nella mattinata di venerdì, già la notte successiva è mancato. Aveva 77 anni. I funerali domani, alle 15, nella Parrocchiale di Ovada.
r.bo.

L'Ancora del 4 Dicembre 1994:

All' ospedale di Ovada è morto Gino Borsari, un personaggio da tutti conosciuto per la sua attività di ricercatore, scrittore, profondo conoscitore delle vicende storiche di Ovada, ma anche di tutta l'ampia zona dell' Alto Monferrato e della fascia appenninica ligure-piemontese. Ma la sua notevole preparazione e la sua esperienza maturata nel corso degli anni gli permettevano, all' occasione, di spaziare ben oltre questi confini.
Invalido di guerra, è stato dipendente comunale come vigile urbano e con la qualifica di Vigile Sanitario ha retto per anni l' Ufficio Igiene a fianco dell' Ufficiale Sanitario. Con eccezionale competenza, dettata dalla passione che lo animava, Gino Borsari si è dedicato alla ricerca storica degli avvenimenti del passato, non solo di Ovada, ma anche di numerosi altri centri della provincia e si deve a lui se sono venuti alla luce fatti, personaggi, circostanze che hanno permesso di fare la storia vera di paesi e di sobborghi, se si sono valorizzati protagonisti delle nostre terre.
Polemico con chi era approssimativo nell' informazione, in molte occasioni dava la sensazione di essere geloso del suo notevole patrimonio di conoscenza e di documentazione ma invece era sempre disponibile con chi gli manifestava un rapporto corretto. E di ciò chi scrive ne è testimone, perchè innumerevoli sono state le occasioni che ha beneficiato di questa disponibilità, ricevendo informazioni di cui potrà ancora farne tesoro nel suo modesto lavoro.
Pubblicista, iscritto all' Albo solo dal 1978, può essere considerato un maestro perchè la sua attività di scrittore ha avuto nel più lontano origini.
Ha collaborato con giornali, riviste, pubblicazioni di ogni genere, con la più ampia disponibilità. Ed anche senza avere alle sue spalle editori, ha dato alla stampa diverse interessanti pubblicazioni che restano documentazione indispensabile, quali 'La Nostra Ovada', 'Spunti di Storia Ovadese', Famiglie e persone nella Storia di Ovada', e tanti altri.
Segretario per oltre 40 anni della Confraternita di San Giovanni Battista, si deve anche alla sua perseveranza se l'omonimo oratorio conserva pregevoli testimonianze del passato.
Recentemente era stato colpito da un grave lutto, aveva perduto in modo repentino la sua compagna di vita, la signora Adriana; ne aveva sofferto molto, anche se cercava di nascondere il suo dolore. Anche la sua fine è stata improvvisa; ricoverato in ospedale nella mattina di venerdì già nel corso della notte ha cessato di vivere. Aveva 77 anni.
Con Gino Borsari è, veramente, un altro pezzo della tradizione di Ovada che se n'è andata.
Renzo Bottero

Urbs Silva et Flumen del Dicembre 1994:

Lo scorso 26 Novembre è mancato in Ovada il Cav. Gino Borsari, qui nato il 5.2.1917. La sua scomparsa ha destato profonda commozione e rimpianto in tutte le persone che lo conoscevano e lo stimavano, ed in particolare in tutti coloro che apprezzavano la sua attività di scrittore e di storico.
Egli era figlio di Federico Borsari, venuto da Parma in Ovada a stampare il 'Corriere delle Valli Stura ed Orba', glorioso settimanale che vide la luce dal 1895 al 1926. Gino Borsari passò tutta la sua vita in Ovada, salvo l' infausto periodo bellico e la conseguente lunga prigionia in Germania ed in Russia. Riuscì a tornare in Ovada soltanto nel 1948 ed in seguito entrò alle dipendenze del Comune e nel tempo libero iniziò ad interessarsi di ricerche di storia locale. L' amore per le tradizioni ovadesi lo portò ad occuparsi dell' Oratorio di San Giovanni e della SS. Trinità del quale fu per 40 anni, fino alla sua scomparsa, l'infaticabile Segretario. Uno dei primi suoi scritti fu quello riguardante il gruppo ligneo della decollazione di S. Giovanni Battista, di proprietà dell' oratorio, che è una delle opere d'arte più importanti esistenti in Ovada.
Da circa trent'anni fa ha inizio la sua collaborazione al periodico 'La Provincia di Alessandria' con articoli di notizie storiche ricavate dalle sue ricerche negli archivi della Parrocchia e del Comune. Col passare del tempo altre riviste o periodici richiesero i suo scritti ('Il Monferrino', il Monitore Parrocchiale 'Voce Fraterna', 'L' Ancora', 'Piemonte Vivo', ecc.) e gran parte di questi furono da lui raccolti in numerose pubblicazioni, fra le quali ricordiamo 'La Nostra Ovada', 'Spunti di Storia ovadese', 'Ovada nel Medioevo' e 'Famiglie e persone nella storia di Ovada'. Il suo interessamento all'araldica e all' onomastica fu il motivo della sua più recente ed ultima pubblicazione 'Origine storica dei nostri cognomi'. Caratteristica dei suoi lavori è la precisione, dovuta all' utilizzo di prima mano di fonti archivistiche, nonchè la scorrevolezza del periodare, che rende facile e piacevole la lettura anche di argomenti talvolta ponderosi. La sua notorietà come 'storico di Ovada' è dovuta anche alla sua disponibilità ad istruire i tanti ragazzi delle scuole di Ovada che egli, per molti anni, condusse a visitare chiese ed edifici antichi della nostra città accompagnandoli con chiare ed esaurienti spiegazioni.
Ovada ha perso con il Cav. Gino Borsari uno studioso che ha fatto conoscere ad un vasto pubblico la vita e gli avvenimenti delle nostre terre nei tempi passati; l' Accademia Urbense, che con questa rivista, Urbs, si occupa di storia locale, riconosce in lui un esempio da considerare e da non dimenticare.
Giorgio Oddini

La Provincia di Alessandria del Dicembre 1994:

E' morto Gino Borsari. Con Giovanni Sisto, di cui era grande estimatore, la Rivista ha perso un altro suo collaboratore, da lunghi anni certamente tra i più assidui e fedeli. Autore di numerosi saggi di storia locale, il suo campo d'indagine era per lo più rivolto all' Ovadese. 'Tagliolo', 'Mornese', 'La nostra Ovada', 'Spunti di storia ovadese', 'Ovada nel Medioevo', e l'ultimo, da poco uscito, 'Origini storiche delle famiglie dell' ovadese', sono solo alcuni titoli della sua notevole produzione, che vanno aggiunti alle numerose collaborazioni a giornali e riviste, tra le quali la nostra, che prediligeva.
Personalmente, lo ricordo con affetto: i suoi colloqui in ufficio quando, con un complicato giro di treni, da Ovada scendeva ad Alessandria, accompagnato dalla moglie. Lui che mi parlava con entusiasmo delle sue ricerche e scoperte, e la signora che, dopo un pò, pensando la facesse troppo lunga e mi creasse problemi con l'ufficio, cercava letteralmente di strapparlo via: 'Andiamo che perdiamo il treno!'.
Poi gli incontri in ufficio divennero sempre più rari, via via sostituiti da lunghe telefonate, le ultime sul suo recente libro sulle famiglie ovadesi, del quale era entusiasta quasi si trattasse della nascita di un figlio.
Indimenticabile anche la sua scrittura, elegante, aperta, accurata, sempre con lo stesso tratto di penna ad inchiostro verde. Indimenticabile il suo tratto di signore d'altri tempi, come si suol dire, i suo modi cortesi e distinti, il suo rigore, la sua pronta generosità, la sensibilità per tutto ciò che fosse studio, arte, culto delle cose antiche, rispetto del merito e dei valori.
Lucio Bassi

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