Benvenuti su www.nonsoloovada.it!

La storia centenaria della Libreria Maineri.


Articolo n. 135 - Pubblicato su "L'Ancora" del 8 Dicembre 1991

L' antica 'Contrada di San Domenico', oggi via San Paolo, era, nella seconda metà del secolo scorso, la più adatta per impiantarvi un emporio di cartoleria e libreria. Per gli scolari di quel tempo e provenienti da tutto il vecchio complesso storica, che era il più abitato, e dalla campagna era una strada d'obbligo per recarsi alle scuole elementari che da qualche decina d'anni erano state istituite in Ovada nel'antico convento dei Padri Domenicani e che, partiti questi, erano state affidate ai Padri Scolopi che ne officiavano anche la chiesa.
Il signor Bianchi, del quale purtroppo sappiamo ben poco, aveva il senso del commercio e degli affari, ed intuendo che un negozio di cartoleria sarebbe stato non solo necessario ma anche discretamente redditizio, ne aveva aperto uno proprio all' inizio di quella strada, quasi in angolo con la piazza della chiesa parrocchiale.
Inizia così la più che centenaria storia di quella che sarà ed è ancora oggi la più antica cartoleria di Ovada, quella appunto che porta il nome dei Maineri.
I Maineri, famiglia antichissima in Ovada e nobile. Forse originariamente di Francia, già nel 1100 era presente in Milano, di dove i Maineri vennero a stabilirsi in Monferrato e specialmente nell'ovadese in seguito a beni di origine feudale ed allodiale a loro assegnati dai Marchesi di Monferrato in pagamento di somme prestate. In Ovada ed in Genova si distinsero per la loro partecipazione alla gestione della cosa pubblica. Furono uomini di governo, d'arme, sacerdoti, scrittori, pittori, musicisti e letterati. Il ramo di Ovada era rappresentato, sul finire del secolo scorso, da diversi fratelli fra i quali Ernesto (marito di Rosa Bertolini) ed Emilio, farmacista, che nell'ultimo decennio dell'ottocento rilevarono dal Bianchi l'attività ed il negozio. Certamente la cartoleria era nota e conosciuta ormai non solo in Ovada, ma in tutto il comprensorio da dove gli abitanti scendevano in Ovada per acquisti di cancelleria, libri, quaderni ed altro. Tanto è vero che i fratelli Maineri mantenevano ancora nella ragione sociale e nelle prime pubblicità, apparse sulle Guide di Ovada del 1896 e 1901 la dicitura 'Successori di Bianchi', cosa questa che ci rivela la notorietà ed il nome della ditta.
I deu fratelli presto si divisero, anche perchè Emilio aveva altri interessi in Genova ed il titolare ufficiale della cartoleria rest. Ernesto che la resse, coadiuvato dalla moglie Rosa, per oltre 40 anni. Fu un periodo aureo per la ditta, non soltanto per la parte riguardante la scuola che, di per sè, era già molto impegnativa e redditizia, ma soprattutto per il commercio di cancelleria, libri, cartoni, carta, inchiostri, timbri ed affini, perchè in quel tempo mancava quasi completamente la concorrenza. Ernesto Maineri fu anche, in piccola parte, editore, quando nei primi del 1900 diede alle stampe la seconda e la terza edizione del volume del Rossi sui 'Paesi e Castelli dell' Alto Monferrato', uscito nel 1890 per la prima volta per i tipi ed i torchi della Tipografia Comm. Borsari.
Factotum ed onnipotente in negozio era la commessa Amalia Baretto, che tutto sapeva, tutto conosceva dell'emporio, a dire il vero un poco buio, ristretto e mal disposto, ma che tutto ritrovava con intuizione sicura e per la migliore soddisfazione della clientela che era tanta ed esigente. La Baretto resterà ancora per anni dopo la scomparsa di Ernesto e della moglie e sarà preziosa collaboratrice dell'erede, Licia Maineri Bertolini che, con vero buon gusto e razionalità, restaurerà e ristrutturerà in senso moderno il negozio e l'arredamento.
Oggi, terminata la gestione Maineri, l'antica libreria è retta dal signor Viviano, esperto del mestiere per una precedente esperienza in Firenze. Resta la prestigiosa ragione sociale 'Maineri' voluta e mantenuta come blasone antico di correttezza commerciale, di dedizione al lavoro, di interesse educativo e sociologico e di speranza fiduciosa nell'avvenire.

|
|
|