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Araldica Nostrana: La schiatta dei Barisione.


Articolo n. 129 - Pubblicato su "Il Gazzettino Sampierdarenese" del Gennaio 1991

 Barisione I pareri degli storici ed araldisti che hanno trattato di questo casato sono molti e controversi. Alcuni, come il Castagna, sostengono discendere la famiglia da Barisone, Principe Sardo, figlio di Gunnario Comita, giudice di Torres e di Arborea, che tolse la Sardegna ai Saraceni. Aiutato poi dai Genovesi, nel 1164 fu incoronato da Federico I (Barbarossa) a Pavia Re di Sardegna, che non potè mai completamente dominare di fatto. I Genovesi che in un primo tempo lo avevano aiutato anche finanziariamente lo tennero a lungo (8 anni) ostaggio in Genova e quando gli permisero di rimpatriare egli non riuscì mai più a ristabilire la precedente situazione. E' questa una tesi suggestiva per chi porta tale cognome ma è dai più ritenuta come infondata. Il Della Cella la definisce 'una diceria' in quanto che non ci sono prove atte a confermarla. A nostro avviso le prove certe non ci sono nemmeno per le altre tesi, perchè risalire oggi all'origine di un cognome di famiglia a distanza di tanti secoli è cosa ardua e quasi impossibile. Certo è che di Barisone, Barisione, Barigione ne troviamo non pochi nei documenti genovesi antichi, dal 1100 in poi, e questo ci prova che in quell'epoca individui di tale cognome non mancavano affatto in Genova ed in Liguria. Il significato etimologico del nome, secondo il Beraldo, è una derivazione dall' ebraico Bar=figlio e Sion=Gerusalemme e, pertanto, ebreo; ovvero dal sassone Bar=Orso e Son=Figlio e perciò Figlio dell' Orso. Come si vede, anche qui le opinioni sono controverse e soggettive a seconda dei singoli ricercatori.
I Barisione, da quanto consta dai documenti, furono prevalentemente una schiatta di legulei e di notai che si tramandavano di padre in figlio la professione. Furono benemeriti anche nel campo religioso con prelati di spicco, almeno in ambito locale. Si sono diramati anche nel basso Piemonte dove sono ancora oggi ben rappresentati. L'Arma innalzata da questo casato è significativa in quanto ai simboli, ai colori e le figure che hanno qualche attinenza alle qualità alquanto positive che i portatori di tale cognome hanno cercato di rappresentare e manifestare, nel bene e nel male, nel corso del tempo. La vela rappresenta fiducia nei propri mezzi, la donna nuda è indice di fortuna mutevole, il mare la liberalità, il barile solidità ed il cielo azzurro la fermezza nei propositi. E' un'arma non certamente antica perchè troppo composita e con troppi simboli che si accavallano, vogliono dire troppe cose, confondono le idee e, con il loro lezionismo manierato, mettono in luce soltanto il cattivo gusto e la piaggeria di certi araldisti del settecento. Araldicamente lo scudo è così blasonato: "Di cielo alla donna nuda tenente una vela movente da una conchiglia accompagnata da due barili naviganti sul mare, il tutto al naturale".

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