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Araldica Nostrana - Il casato dei Fravega.


Articolo n. 115 - Pubblicato su "l Gazzettino Sampierdarenese" del 30 Aprile 1989

 Fravega Di questo casato dal nome piuttosto inconsueto abbiamo molti stemmi araldici e pochissime notizie storiche e genealogiche. Il cognome a noi pare piuttosto di origine e risonanza dialettale ligure. Il De Felice nel suo Dizionario dei Cognomi Italiani non lo riporta affatto e così noi ci limiteremo a riferire quanto di questa stirpe dicono gli araldisti che, come già accennato, non vanno oltre alla descrizione dei diversi blasoni. Cominciamo dal Crolallanza che, forse per epoca, è il più vicino all'origine. Questo autore ci segnala la famiglia come originaria di Spagna e trapiantata in Milano da un Garcilaso Vega che militò sotto l' Imperatore Carlo V. Lo stemma così ce lo descrive: di rosso al ramo di alloro verde fruttifero d'oro posto in banda attraversato da una spada d'argento guarnita d'oro, la punta in alto posta in sbarra, col capo d'oro caricato dell'aquila spiegata di nero coronata del campo (cimiero un' aquila).  Fravega Abbiamo però inconfutabili affermazioni del Grillo che trova i Fravega presenti nel 1226 nella parrocchia di Calvari e nel 1270 in quella di Bogliasco e, pertanto, ben localizzati in quell'epoca in Liguria. Lo Sorza, che tratta ampiamente le famiglie nobili genovesi ci dice soltanto che il 19.1.1793 un Tomaso Fravega q. Michelangelo, negoziante arricchitosi col commercio del grano, fu ascritto al Libro d'Oro della Nobiltà Genovese. Infatti il Liber Nobilitatis Genuensis lo riporta fedelmente e ci conferma anche che quella del Fravega fu una delle ultime ascrizioni perchè nel 1797, con l'avvento della Repubblica Democratica Ligure la nobiltà venne abolita ed il Libro d'Oro dato alle fiamme sulla pubblica piazza. Lo stemma accertato dallo Scorza è così descritto: spaccato di rosso ad un bue tenente la zampa anteriore destra poggiata su di un elmo d'argento e d'argento a tre monti di verde. Infine c'è lo Spreti, che si ritiene il più ufficiale e che dice più o meno le stesse cose dello Scorza e descrive così lo stemma: troncato al primo di rosso al bue passante al naturale con la zampa destra anteriore appoggiata su di un vaso di azzurro inclinato all' infuori. Al secondo d'argento al pergolato di tre archi di verde.
Come si vede, il Crollalanza ci dà uno stemma araldico totalmente diverso dagli altri due che sono più o meno simili, se non uguali. E' probabile che il blasone descritto dal Crollalanza sia il più antico e che l'aquila del capo del blasone sia riferita ad una verosimile concessione imperiale, così come la figura della spada incrociata con l'alloro sia allegoricamente rapportata a virtù militari del suo titolare che, pare, sia sceso in Italia al seguito del suo Imperatore. E' da ritenere che i Fravega liguri adottarono un'arma del tutto diversa e che, sebbene leggermente variata, è quella che oggi è da ritenere la più valida.

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