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I Cortella fra Castelletto d'Orba, Boscomarengo ed Ovada.


Articolo n. 94 - Pubblicato su "La Provincia di Alessandria" dell'Ottobre-Dicembre 1985

Da notizie ricavate da antichi documenti esistenti presso la Biblioteca Braidense, pare che il casato Cortella sia originario del Biellese e, più precisamente, dalla città di Biella, dove i Cortella sono presenti e documentati fin dal secolo XIII, apparendo in non pochi atti testimoniali e strumenti notarili.
L'Archivio privato di Casa Cortella di Ovada ci dice altresì che qualche ramo collaterale di questo casato si sia trasferito in Castelletto d'Orba, non fornendocene però la data nè esponendoci i motivi di questo trasferimento. In ogni caso, qualunque sia il luogo di origine e quali che siano le vicende di questa stirpe, è quasi certo che essi nel 1300 esistevano già in Castelletto d'Orba di dove, in quello scorcio di tempo, un Carlo Cortella notaro, figlio di Luca Alberto ed il di lui fratello Felice, traslarono con la famiglia a Boscomarengo dove il Felice divenne anche Podestà del luogo. Per quest'ultimo paese e nella stessa epoca, da Castelletto si muove altresì un Daniele Cortella, massaro che aveva sposato una boschese, Catterina Bonabello.
Se non conosciamo la discendenza del notaro Carlo e del podestà Felice, del massaro Daniele e di sua moglie Catterina si conoscono due figli: Blengina che, sposatasi non si sa con chi, ebbe una figlia, Firmina, ed Antonio, sposato con Gamorra Danielli di Molare. Questo Antonio, figlio di Daniele, fattosi ricco e in piuttosto tarda età terziario francescano, con suo testamento del 18.11.1396 fondò l'Ospedale dei Santi Antonio e Catterina in Boscomarengo dove ancora oggi una lapide posta sul muro esterno di detto ospedale ne ricorda la fondazione. Lo stesso donatore Antonio, con tale testamento, lascia cospicui legati ai suoi consanguinei di Castelletto d'Orba, comprovandoci così il legame fra i due nuclei famigliari.
Del ramo boschese sono, con tutta probabilità, Gian Marco Cortella, uomo d'armi, che sposa nel 1550 Antonina Ghisleri, figlia di Gian Tomaso, zio paterno di San Pio V e Governatore di Terracina. Da questa coppia nasceranno Camillo, cavaliere aurato ed a sua volta Governatore di Terracina e Pio ("miles gravis armaturae") nato nel 1567 e che sposa, nel 1595, Clara Ghisleri, dalla quale avrà un figlio, Giacinto e, in seconde nozze, Emilia Bosco, che gli donerà diversi altri figli. Si hanno poi notizie di un altro notaro Gian Marco, di un Gian Domenico, canonico di Novi, poi Prevosto di Boscomarengo nel 1572 ed ivi deceduto nel 1606.
Di Castelletto d'Orba è Marcantonio Cortella, che nel 1571, al seguito di Agostino Adorno, cavaliere gerosolimitano, prende parte alla memoranda giornata di Lepanto e, ritornato in patria, dona alla chiesa di S. Antonio di Castelletto diverse armi e bandiere conquistate ai Turchi. Come ci dice il Rossi, in memoria di questo dono esisteva ancora nel secolo scorso un'iscrizione su una parete della chiesa di S.Antonio. Questa iscrizione andò perduta per restauri alla facciata. Al giorno d'oggi tutto è scomparso.
Nel 1616 i Cortella provvedono alal consegna dell'arma (denuncia dei titoli di nobiltà) e la cosa si ripete nel 1689. L'arma è così descritta: "Palato d'argento e di rosso col capo d'oro carico di un cigno d'argento col becco rosso aperto e un collare pure rosso con anello d'oro - Motto: Gaudet in fato.".
Ed ora passiamo ai Cortella di Ovada, ove si stabilirono verso la fine del secolo XIX. Essi discendono da Michelangelo Cortella, enologo in Castelletto d'Orba, dove morì nel 1816 e proseguono fino a Francesco, notaio prima in Cabella Ligure, poi a Capriata e Silvano d'Orba, sposato ad Antonietta Bardazza. Uno dei loro diversi figli fu Luigi (1861-1934), medico chirurgo e direttore dell' ospedale Civile di Ovada. Da questo medico, benemerito in Ovada, sposatosi due volte, nacquero diversi figli fra i quali: Francesco (1889-1955), colonnello medico, sposato con Aurora Schiaffino, di distinto casato genovese. Da lui discendono gli attuali Cortella del ramo di Ovada e, precisamente, Luigi, nato nel 1942, sposato con Marika Nista, ed i di lui figli Francesco, nato nel 1969 e Michela, nata nel 1975.
Sul colonnello medico Francesco Cortella ci vogliamo soffermare un attimo. Laureatosi in medicina e chirurgia, ed abbracciata la carriera militare, fu inviato in Cirenaica nel 1915, dove svolse le sue funzioni con onore e dedizione sì da guadagnarsi due decorazioni al valore. Distintosi durante l'epidemia di peste che colpì la Cirenaica nel 1916-1917, si prodigò incessantemente nella cura dei colpiti, sia indigeni che bianchi, dal grave morbo che mietè alcune migliaia di vittime. Pur continuando le sue funzioni di medico militare, ebbe anche incarichi politici che lo portarono ad essere medico personale di Mahammed Idris Es Senussi, importante capo indigeno (Senusso) che, grazie all'opera ed al convincimento del Cortella addivenne alla completa sottomissione sua e dei suoi all'Italia, che si compì qualche anno dopo in Roma nelle mani di Vittorio Emanuele III. Dopo il lungo periodo coloniale rientrò in Italia dove ebbe importanti incarichi fino a divenire, con il grado di Colonnello Medico, direttore dell'Ospedale Militare di Loano durante l'ultimo conflitto 1940-1945. Posto in congedo, si spense in Genova nel Novembre 1955.
Nell'archivio privato di Casa Cortella in Ovada restano i suoi diari africani, le sue lettere e le minute delle sue conferenze. Noi, che per dovere di cronaca le abbiamo lette, ne siamo rimasti colpiti, non soltanto per il contenuto di alto valore umano e sociale che ci porta ad immedesimarci nei gravi problemi militari e politici di quella lontana colonizzazione, ma anche per il loro non indifferente valore letterario, che ci svela l'uomo, il medico, il patriota e, se vogliamo aggiungere una cosa, anche il poeta.

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