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Quando ancora non c'era la ferrovia Alessandria-Ovada.


Articolo n. 87 - Pubblicato su "La Provincia di Alessandria" del Marzo-Giugno 1984

 Ferrovia Alessandria-Ovada I collegamenti tra il porto di Genova ed Alessandria erano, nel 1903, i seguenti: Genova-Busalla-Ronco-lsola-Arquata-Novi-Alessandria (vecchia linea) e Genova-Mignanego-Ronco-Isola-Arquata-Novi-Alessandria (linea succursale). Non esisteva ancora il tratto della linea cosidetta 'succursale' che collegava Ronco a Rigoroso-Arquata, che avrebhe evitato il giro vizioso di Isola del Cantone, che faceva parte della più antica linea Genova-Torino. I valichi già in esercizio erano due (quelli che ancora oggi ci sono, e, precisamente, la galleria che, poco più sopra del Piano Orizzontale, sbucava a Busalla e quella, molto più lunga, che da Mignanego usciva a Ronco Scrivia sulla linea succursale. Il terzo valico diretto da Genova per la pianura padana era quello costituito dalla galleria di Mele tra, appunto, questa stazione e quella di Campoligure sulla linea Genova-Ovada-Acqui già funzionante. Il porto di Genova in quel periodo esuberava di merci in arrivo e partenza, provenienti dal mare per l'Alta Italia, il Centro Europa e viceversa e, per questo, necessitava di avere collegamenti supplementari e naturalmente più diretti e veloci per lo smaltimento del grande traffico che vi si svolgeva. E' da tenere presente che il movimento dei treni si effettuava unicamente con trazione a vapore, con tutti gli inconvenienti che provocava questo tipo di trazione, particolarmente su queste linee tutte in salita e con lunghe gallerie dove il fumo toglieva la visibilità dei segnali e provocava talvolta anche principi di asfissia sul personale addetto ai treni. Si pensi che nei tratti tra Pontedecimo e Busalla, con pendenza del 35 per mille e Mignanego-Ronco con pendenza di scala inferiore (16 per mille) i treni e, particolarmente i merci pesanti, dovevano percorrere il tragitto con ben tre locomotive, due in trazione ed una alla spinta. Si erano adottati a tale scopo diversi sistemi di ventilazione e vigeva in quel momento il sistema cosidetto 'Saccardo', che dava un buon risultato positivo ma non risolveva il problema.
 Ferrovia Alessandria-Ovada Trattavasi di potenziare le linee già esistenti ovvero costruirne di altre. Ben quattro erano i progetti sul tappeto in quegli anni e se ne discuteva in sede di Governo. Erano proposte per una linea Genova-Piacenza, una Genova-Gavi-Novi, una Genova-Rigoroso-Tortona ed infine un adattamento della Genova-Ovada con un nuovo tronco Ovada-Alessandria.
Abbiamo sottomano un breve opuscolo edito a Torino dalla Stamperia Reale G.B.Paravia & C. del 1903 che porta per titolo "Come la potenzialità ferroviaria degli attuali valichi appenninici può essere sufficiente al traffico del porto di Genova". E' un estratto degli Atti Parlamentari che riporta, dalla seduta di lunedì 9 marzo 1903 un'interpellanza dell' On. Deputato Francesco Medici sul progetto per l'adattamento della Genova-Ovada con nuovo tronco Ovada-Alessandria. Questa relazione-interpellanza ci risulta molto ampia ed altrettanto tecnica ma estremamente interessante dal punto di vista informativo sui traffici e sui progetti ferroviari di quel tempo nelle nostre zone. Noi, che non siamo degli esperti in materia, ci siamo limitati a scrivere queste note in una stesura che non vuole essere tecnica nè, tanto meno, da competenti ma che, con le sue molte limitazioni, ha inteso dare un breve ragguaglio divulgativo sulle vicende della linea Alessandria-Ovada.
 Ferrovia Alessandria-Ovada Come abbiamo già accennato più sopra, la necessità di un raccordo ferroviario che collegasse la stazione di Ovada con quella di Alessandria si faceva sempre più urgente in considerazione dell'aumento costante ed intensissimo del movimento dei treni, particolarmente merci, che dal porto di Genova doveva diramarsi verso Torino, Milano ed i valichi di frontiera. Già parecchi anni prima si era prospettata la necessità di una ferrovia Ovada-Alessandria, ma allora soltanto in funzione di facilitare gli scambi ed il commercio tra le nostre zone e l'alessandrino.
Un primo progetto, dovuto all' Ing. De Angelis, era stato presentato nel 1858 all'Intendenza Generale di Alessandria; un altro, caldeggiato dal Consigliere Provinciale Marchese Agostino Pinelli Gentile nel 1862; un terzo ancora nel 1873 a firma Oddini, Cattaneo e Bosco. Si trattava però, almeno per i primi due, di progetti per ferrovia a cavalli e non a trazione a vapore. Tutti i progetti rimasero soltanto tali e nulla si realizzò perchè essi non superarono l'ambito locale e mai furono trattati in sede di più alto livello se non in quello provinciale e regionale. In pari tempo era in progetto la tramvia Novi-Ovada, che ebbe migliore successo, perchè fu resa agibile nel 1881. Per quanto riguarda la Ovada-Alessandria nulla era ancora stato fatto, però, tra gli ultimi anni del secolo XIX ed i primi del XX e dopo la realizzazione della Genova-Acqui, la necessità di un tale collegamento si era fatta altamente sentire ed aveva potuto risalire e fare eco, se pure lentamente, negli organi governativi suscitando l'interesse parlamentare. Se poi si pensa che l'interpellanza che abbiamo citato fu presentata nel 1903 e la ferrovia realizzata nel 1905, con due imponenti manufatti come il ponte sull'Orba (detto 'Ponte della Veneta') e quello in ferro sul Bormida, dobbiamo dire che l'approvazione dei progetti e la realizzazione delle opere fu veramente velocissima, si da ripagare abbondantemente le lungaggini del passato. Vogliamo aggiungere che la spesa preventiva per tutto il nuovo tronco Ovada-Alessandria, e cioè per 30 Km. di linea da farsi nuovi, il raccordo del Campasso, cinque stazioni e due ponti, non raggiungeva la cifra di cinque milioni di lire in totale.
Oggi la ferrovia, a distanza di ottant'anni dalla sua realizzazione e malgrado i notevoli danni subiti per il crollo della diga di Molare nel 1935, funziona ancora ed anche bene e, particolarmente per il traffico merci, si è dimostrata di valido supporto alle due dei Giovi per il transito diurno e notturno di pesanti convogli merci che da Genova per raggiungere Alessandria vengono instradati su questo percorso (1).

 Ferrovia Alessandria-Ovada

 Ferrovia Alessandria-Ovada

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NOTE del curatore:

1) Ai tempi della stesura di questo articolo sulla ferrovia Alessandria-Ovada si effettuava ancora, oltre al transito delle merci, anche il transito dei convogli passeggeri. Nei decenni seguenti, in seguito al cosidetto "taglio dei rami secchi", cioè di quelle tratte passeggeri che non risultavano finanziariamente "redditizie", i convogli passeggeri furono dapprima ridotti e, in seguito, totalmente aboliti, situazione che permane tuttora. I collegamenti tra Ovada ed Alessandria, quindi, oggi sono garantiti solo nei giorni feriali da autolinee private, con grandi problematiche per i "pendolari" che giornalmente si devono recare nel capoluogo per lavoro.
Il problema del potenziamento dei collegamenti merci tra il porto di Genova e la pianura padana è ancora oggi all'ordine del giorno degli attuali governi nazionali che si sono succeduti e la realizzazione del cosidetto "terzo valico" (denominato in tale modo ma che, da quanto risulta dall'articolo, in verità si rivelerebbe come "quarto" valico) da anni subisce ritardi e contrattempi burocratico-politici che ne hanno finora impedito l'ultimazione.
In tale contesto, oggi, la linea Alessandria-Ovada viene utilizzata esclusivamente per il transito di lunghissimi convogli merci provenienti da Genova e che ad Ovada vengono immessi nella tratta per Alessandria (e viceversa) ed il cui numero, sia in orari diurni che notturni, č molto pių consistente che in passato.

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