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Vicende ovadesi agli albori del 1400.


Articolo n. 38 - Pubblicato su "L'Ancora" del 10 Ottobre 1976.

 Ovada nel 1300 Sul finire del 1300 Genova, straziata dalle fazioni e temendo di cadere in mano di Gian Galeazzo Visconti al quale si erano rivolti, per soccorso di armi e danaro, i fuoriusciti, volle porsi, per opera di Antoniotto Adorno suo Doge per la quarta volta, sotto la protezione del Re di Francia Carlo VI.
Il re francese accettò; ma per garantirsi una qualsiasi salvaguardia da eventuali altri sconvolgimenti o rivolte, che a quei tempi erano all'ordine del giorno, volle che fossero presidiate da soldati e castellani francesi una decina di fortezze fra le quali quelle di Savona, della Stella, di Novi, Gavi, Voltaggio ed Ovada. Ben presto, però, la protezione francese su Genova si tramutò in una vera e propria dominazione, tanto che lo stesso Doge Antoniotto Adorno, che aveva favorito i patti, si intitolò nel 1396 Regio Governatore e, nel 1398, morì amareggiato e deluso in Finale, dove si era ritirato. Genova fu così sottoposta per un paio di lustri a Regi Governatori di nazionalità francese che, con le loro intemperanze, la loro violenza e la loro tirannia, provocarono quei moti di insurrezione popolare, favoriti in parte dal Marchese di Monferrato, che nel 1409 sfociarono nella cacciata dei Francesi dalla città ed all'elezione di un magistrato di dodici cittadini per governare lo Stato. Ma non voglio qui dilungarmi nel riportare uno scorcio della storia genovese di quel tempo. Altri l'hanno fatto e possono farlo con più competenza e documentazione. Ho voluto soltanto dare un breve cenno delle vicende di quel periodo storico genovese per portare a conoscenza del lettore tre documenti risalenti a quella particolare epoca, stilati da un governatore francese di Genova e riguardanti le nomine di tre Podestà nella nostra Ovada. Tali atti sono riportati dal Roccatagliata nel primo tomo dei suoi Annali. Dobbiamo tenere presente, però, che il Roccatagliata riporta soltanto tre nomine di Podestà quale esempio, fra tanti altri, del sistema di governo e dell'amministrazione della cosa pubblica.
I Podestà che venivano allora prescelti per amministrare la giustizia nei domini della Repubblica, duravano in carica solamente un anno, erano scelti dal potere centrale e non erano quasi mai cittadini dei luoghi sui quali avevano giurisdizione. In tempi più recenti il loro titolo, almeno per il Borgo di Ovada, fu quello di 'Capitani Jusdicenti'.
Sebbene i tre documenti in questione portino le date del 1404, 1405 e 1406, possiamo ugualmente conoscere il nome di quattro Podestà, compreso quello nominato nel 1403, perchè il Governatore, nei suoi atti di nomina, si rivolge sempre al funzionario uscente comunicandogli il nome del successore.
Abbiamo così i nomi dei quattro Podestà di Ovada che sono:
1403: Battista De Oliva, 1404: Luca Da Pozzolo, 1405: Pietro D' Auria q. Ignazio; 1406: Antonio Beccaria.
Il Roccatagliata trascrive questi atti integralmente nel loro arcaico e curialesco latino dell'epoca, ma noi ne riporteremo uno soltanto, il primo, tradotto per comodità del lettore:
'....Giovanni Lemeingre de Boucicaut, Regio Maresciallo di Francia e Governatore di Genova per il Serenissimo Re dei Franchi, Signore dei Genovesi; con il Consiglio degli Anziani della Città di Genova, composto di uomini provvidi e con potestà di decisione del Comune, della Maggioranza e delle singole persone; Abbiamo fatto che fosse eletto ed istituito per la cura di alcune terre di Ovada come Governatore il nostro diletto Luca di Pozzolo e, per nostro potere, che rimanesse in carica un anno e, più o meno tempo, secondo il nostro beneplacito e che gli fosse mandato il salario con i consueti onori e le consuete convenzioni. Noi tutti e i singoli sopradetti comandiamo che riceviate nella vostra potestà il detto Luca fino alle Calende di Marzo dell' anno prossimo e che lo teniate e trattiate con gli onori che gli addicono con il detto salario e che osserviate per tempo i suoi desideri. Anche noi tutti e singoli, approviamo le sue sentenze ed assoluzioni e ci auguriamo che il detto Luca possa portare a termine questo suo compito con autorità e vogliamo che faccia valere legittimamente i nostri detti.
Dato a Genova il giorno 18 del mese di Febbraio dell'anno 1404. - GIOVANNI.'
Registrata la presente al Castello negli Atti Regi munita della nostra firma e del sigillo della Cancelleria del Comune. La presente lettera fu presentata al Signor Battista de Oliva Podestà di Ovada e al Consiglio e il detto Signor Luca fu eletto Podestà di dette terre come sopra.....'
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Gli altri due atti sono più o meno dello stesso tenore e portano le date del 7 marzo 1405 e del 23 marzo 1406.
Ed ora, due parole di biografia sul Governatore Lemeingre. Jean Le Maingre (Giovanni II) Secondo Signore di Bouciquant (o Boucicaut), figlio di Giovanni I, era nato a Tours nel 1366. Nel 1396, a trent'anni, prese parte con Giovanni Duca di Borgogna, detto 'Senzapaura', alla spedizione contro il Quarto Emiro degli Osmani Bajazet I e, dopo che le truppe crociate vennero sconfitte nella battaglia di Nicopoli, scampò alla prigionia e riparò fortunosamente per mare a Genova. Nel 1401 era già Regio Governatore di Genova per conto di Carlo VI Re di Francia. In questa carica, severo come un tiranno, seppe tenere a freno le diverse fazioni popolari interne che si dilaniavano tra di loro, ma ebbe altresì modo di mettere in luce le sue qualità deteriori di guerriero spietato e di dominatore intemperante e crudele. Di lui e delle sue gesta guerresche parlano ampiamente le cronache monferrine, acquesi ed alessandrine riportate dal Moriondo in 'Monumenta Aquensia'. I Genovesi, che lo avevano dispregiosamente soprannominato 'Il Buccicaldo', lo costrinsero nel 1409 a fuggire, lasciando al suo posto un Vicario che fu a sua volta ucciso con altri francesi dalla popolazione insorta. Scacciato da Genova a furor di popolo, il Le Maingre, ritornato in Francia, combattè contro gli Inglesi, fu da questi catturato nella battaglia di Agincourt il 25 ottobre 1415 e morì prigioniero in Inghilterra nel 1421 all'età di 55 anni. Chiusa la parentesi biografica sul Governatore, riprendiamo il nostro discorso sulle vicende riguardanti il nostro borgo. Scacciati dunque i francesi da Genova e venuta quest'ultima a patti con il marchese Teodoro di Monferrato, restavano però quelli che tenevano le fortezze fra le quali vi era anche Ovada. In questa comandava il Capitano Ugolino d'Aubemont, che vi si sostenne per circa due anni, ma venuto a mancare di viveri e munizioni e ben sapendo che di Francia nulla avrebbe più potuto ottenere per se ed i suoi, nè per la popolazione del Borgo che moriva letteralmente di fame, spinto dall'estremo bisogno, con il beneplacito della Comunità di Ovada ed accompagnato dai rappresentanti della medesima Luchetto Dotto, Antonio Forte, Rolando de Lancesi notai, con Domenico Paleario e Cristoforo Botaccio Sindaci, nel mese di Giugno del 1411 si recò in Acqui per incontrarsi con Gio Giacomo di Monferrato, figlio del Marchese Teodoro e suo rappresentante, che colà risiedeva. A seguito di questo incontro, pochi giorni dopo, il 12 luglio, nella Cattedrale di Acqui ('all'ora di Compieta') ed alla presenza del Vescovo Sigismondo Percivalle, fu stipulata una convenzione nella quale si stabiliva che se entro le Calende di Novembre dello stesso anno non fossero giunti aiuti di Francia per Ovada, quest'ultima si sarebbe posta sotto la sudditanza del Marchese di Monferrato in cambio delle vettovaglie e dei soccorsi che questi avrebbe subito inviato in Ovada. I viveri furono tosto somministrati e siccome ai primi di Novembre all' Aubemont non giunsero i sospirati soccorsi francesi egli, fedele al patto convenuto, se ne partì da Ovada con le sue milizie onde rientrare in Francia per la via del Piemonte. Il Marchese di Monferrato ebbe così il dominio di Ovada, che sarebbe poi durato soltanto circa un paio di anni, fino al 1413, quando questa fu restituita alla sovranità di Genova.
Chiudo questa esposizione di vicende storiche locali sottolineando che gli ovadesi, forse non ancora stanchi delle passate sofferenze, partito che fu l' Aubemont con i suoi francesi, cominciarono subito ad azzuffarsi gli uni contro gli altri, facendo piombare il paese in piena anarchia. I rappresentanti del Marchese di Monferrato giunti ai primi di dicembre per ricevere il giuramento di fedeltà e prendere possesso del borgo dovettero faticare non poco per sedare i tumulti e rimettere l'ordine e la pace tra le fazioni.
L' accordo di pace tra i partiti ovadesi che si contendevano il potere locale fu concluso finalmente alla fine del dicembre 1411 e fu redatto fuori dalle mura di Ovada, oggi potremmo dire in "territorio neutro", in località "nelli Rivalti Ajalli fuori di Porta Genovese" dal notaio acquese Giovanni Bascheria, giurato da entrambe le parti contendenti e siglato dai rappresentanti monferrini.
Per la cronaca, e per orientarci nella topografia di quei tempi, debbo precisare che la località 'Rivalti Ajalli fuori di Porta Genovese' è l'attuale zona delle Aie, posta tra la via Gilardini, via Bisagno e Via San Paolo.

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