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A proposito del Patrono.


(Pubblicato senza firma per conto della Confraternita di San Giovanni Battista su "Qui Parrocchia" dell'Aprile 2011)

Nel numero del Dicembre scorso di "Qui Parrocchia" è apparso, a pag. 4, un interessante articolo a firma Luisa Russo sulla dibattuta questione di quale sia effettivamente il Santo Patrono di Ovada.
Tale argomento era già stato trattato, con dovizia di particolari, dallo storico ovadese Gino Borsari nei suoi scritti di qualche decennio orsono, ed allora si era pensato che la parola definitiva fosse stata finalmente pronunciata su di una questione che, pur rimanendo alquanto ignota alla maggior parte degli Ovadesi, ha sempre lasciato qualche dubbio sulla sua corretta interpretazione.
L'articolo di "Qui Parrocchia" in venti righe condensa lo "stato dell'arte" attuale della situazione, ma la brevità della trattazione, probabilmente dettata dal ridotto spazio tipografico disponibile, la rende orfana di alcuni approfondimenti e precisazioni che, in un campo così delicato come la storia, sarebbero non solo auspicabili, ma anche doverosi.
La Confraternita di San Giovanni Battista, nell'apprezzare l'intento che ha mosso l'autrice del pezzo e ringraziandola sentitamente per la considerazione ed i lusinghieri apprezzamenti in esso formulati, approfitta dell'occasione per approfondire l'argomento -soprattutto per quanto di sua pertinenza- dimodochè gli Ovadesi possano avere il più ampio materiale storico a disposizione per comprendere appieno le motivazioni per cui Ovada ha, per così dire, cambiato Santo Patrono diverse volte nel corso di quasi un Millennio.
Il primo Patrono di Ovada fu San Sebastiano (ed ancora oggi, come correttamente affermato dalla Luisa Russo nel suo articolo, ne è Patrono "minore"). Questo poiché l'antica chiesa parrocchiale era a lui dedicata. Stiamo parlando dei cosidetti "Secoli Bui", precedenti e seguenti all'Anno Mille. A quell'epoca la chiesa parrocchiale di Ovada era abbastanza piccola ed occupava solo una parte dell'area su cui sorge oggi la "Loggia di San Sebastiano". Alla sinistra della chiesa c'era, accanto all'abside (dove oggi inizia via San Sebastiano) una porta di accesso alla città dove era anche sistemata una stazione doganale, che regolava l'ingresso e l'uscita dalla città delle merci (e non a caso il vicolo che da quel punto si diparte si chiama "Vico del Dazio"). Alla destra e nell'area antistante la chiesa c'era il cimitero, che nella sua parte destra confinava con le mura del borgo, che delimitavano quella che oggi è la Piazza Garibaldi. All'interno del Cimitero, addossata alle mura, esisteva una piccola cappella mortuaria, a quei tempi presumibilmente officiata da una delle confraternite allora cosidette "della Buona Morte" e che avevano il compito di accompagnare i defunti attraverso il loro ultimo viaggio. E' da dire che l'antica chiesa di San Sebastiano fu edificata sicuramente prima del 300 d.C., poiché in essa (e ciò è testimoniato da un affresco ivi conservato) predicò Sant'Ambrogio (Trier 339 - Milano 397).
Stabilito quindi che il primo Santo Patrono di Ovada fu San Sebastiano, vediamo ora quando esso venne "affiancato", seppur informalmente, da San Giovanni Battista.
Ovada venne "venduta" (allora usava così) dai Malaspina alla Repubblica di Genova nel 1272. Com'era d'uso a quei tempi, Ovada assunse le insegne della potenza dominante (ed infatti lo stemma civico di Ovada di quell'epoca era -esattamente- lo stesso di Genova) ed insieme ad esse anche usi, tradizioni e costumi.
Nel 1098 i Genovesi che avevano partecipato alla Prima Crociata alla ricerca dei resti di San Nicola, scoprendo di essere stati battuti sul tempo dai Baresi, che già avevano recuperato i resti di quel Santo (ricordiamo qui, per inciso -dato il periodo natalizio-, che l'odierno Babbo Natale altri non è che San Nicola... ma questa è un'altra storia), ebbero invece la fortuna di ritrovare i resti di San Giovanni Battista e li portarono a Genova con grande entusiasmo della popolazione (e la sfilata del Corteo Storico che si tiene ancora oggi a Genova ogni quattro anni in occasione della Regata Storica delle antiche Repubbliche Marinare ricorda proprio l'arrivo delle ceneri di San Giovanni a Genova nel 1098). Da quel momento in Genova crebbe e si sviluppò enormemente il culto e la devozione verso San Giovanni Battista, tanto che, nel 1327, Genova lo dichiarò Santo Patrono, "affiancandolo" a San Giorgio ed a San Lorenzo.
Anche ad Ovada, di conseguenza, si formò e sviluppò fortemente la devozione verso San Giovanni Battista e, come in tutti gli altri possedimenti della Repubblica di Genova, anche qui San Giovanni divenne una figura importantissima nell'ambito della religiosità e della fede popolare. E' da dire che Giovanni Battista, probabilmente per mancanza di legami locali e territoriali con Ovada, non è mai stato ufficialmente annoverato tra i Santi Patroni della città; sta di fatto, comunque ed indubitabilmente, che la devozione degli Ovadesi verso di lui divenne ben presto tale da farlo unanimemente considerare un Santo Patrono "de facto", seppur non "de jure", e questa grande devozione si concretizzerà diversi secoli dopo quando, nel 1826, fu acquistato lo spettacolare gruppo ligneo, opera del Maragliano, raffigurante la decollazione del Battista (che viene portato in solenne processione ogni anno) e la somma, impegnata mediante una cambiale, fu interamente coperta nel giro di pochi giorni mediante una raccolta popolare che vide tutta la popolazione contribuire con entusiasmo ed alla quale parteciparono, destinando notevoli somme, tutti i personaggi ovadesi pubblici allora più noti e stimati quali Padre Cereseto, il ministro Gian Domenico Buffa, i musicisti Antonio Rebora ed Emanuele Borgatta e tanti altri.
Quindi, riepilogando, il primo Santo Patrono di Ovada fu San Sebastiano, a cui di fatto si affiancò, anche se non ufficialmente ed in seguito a vicende relative alla potenza allora dominante, San Giovanni Battista. E questa situazione la troveremo ferma fino alla fine del Cinquecento, quando un avvenimento speciale cambierà tutto.
Nel 1594, infatti, viene canonizzato San Giacinto. I Padri Domenicani di Ovada, che dal 1490 si occupavano dell'istruzione presso la chiesa di San Domenico (ora officiata dai Padri Scolopi), si recano a Roma unitamente ad una delegazione amministrativa della città. In quell'occasione, grazie all'interessamento degli stessi Domenicani, ad Ovada vengono fatte tre importanti concessioni. La prima è che San Giacinto viene proclamato, a tutti gli effetti, il "Patrono della Magnifica Comunità di Ovada", relegando in seconda linea i precedenti. La seconda è che viene concesso al borgo il privilegio di fregiarsi del titolo di "Città" (che esiste tuttora; non per nulla tutti i documenti emanati dagli uffici municipali recano l'intestazione "Città di Ovada"). La terza concessione è il privilegio di poter inserire nello stemma della città il simbolo dell'Ordine Domenicano (che è la stella d'argento ad otto punte che compare al centro del nostro stemma civico ancora oggi).
A questo punto Ovada si trova ad avere un Patrono principale, San Giacinto, un Patrono minore (San Sebastiano) e San Giovanni Battista, che moltissimi Ovadesi considerano come un vero e proprio co-patrono.
La situazione rimane così "cristallizzata" per diversi secoli. Nel frattempo accadono tre avvenimenti di fondamentale importanza per la città.
Nel 1694 nasce in Ovada Paolo Daneo, che fonderà la Congregazione dei Padri Passionisti assumendo il nome di religione di Paolo della Croce. Egli morirà a Roma nel 1775 (la sua tomba è all'interno della Basilica dei SS. Giovanni e Paolo di quella città). Nel 1814 Ovada, a seguito degli accordi stipulati durante il Congresso di Vienna, viene trasferita sotto la sovranità del Re di Sardegna, cioè dei Savoia.
Nel 1867 Paolo della Croce viene elevato alla Gloria degli Altari e tre anni dopo viene dichiarato "Patrono" di Ovada, andando ad "affiancare" San Giacinto.
Ecco quindi, in breve, la storia della successione dei vari "Santi Patroni", ufficiali e non, di Ovada.
Non è pertanto del tutto esatto (nè corretto nei loro confronti) definire un grave errore (come viene evidenziato nell'articolo apparso su "Qui Parrocchia") il fatto che moltissimi Ovadesi a lui devoti considerino San Giovanni come Patrono di Ovada, così come non è esatto definire il periodo storico del dominio della Repubblica di Genova come un semplice "momento", poiché etimologicamente questa parola significa un periodo di tempo molto breve, ed i 543 anni durante i quali Ovada è stata compresa nei Domini di Genova non possono certo essere considerati un "momento".
Inoltre, occorre rilevare che fino all'anno 1973 la Festa di San Giacinto, co-Patrono della Città, è sempre stata degnamente celebrata con una grande e partecipatissima processione. Dopo la dipartita, avvenuta nell'ottobre di quell'anno, dell'allora Parroco di Ovada, Canonico Francesco Ramognini, per motivi poco chiari (e comunque opinabili) quella celebrazione è stata abolita, perdendo così un'importante testimonianza di antica fede e devozione e disperdendo una tradizione patronale molto radicata nella città, tradizione che però rimane ben viva a livello civico nello stemma di Ovada e nella denominazione di Città (e se desiderate vedere la statua di San Giacinto la potete trovare -guarda caso- nell'Oratorio di San Giovanni).
Di San Sebastiano, invece, si sono perdute le tracce di "patrono" molto tempo prima.
Ritornando ai nostri giorni, quindi, a prescindere dal fatto che molti Ovadesi effettivamente non sappiano con precisione quale sia il loro Patrono, rimane il fatto che se è vero che il nostro grande concittadino San Paolo della Croce è attualmente ed ufficialmente il Santo Patrono di Ovada, e come tale celebrato ogni anno con la fede, la partecipazione e la devozione più genuina e sincera, è altresì vero che la Confraternita di San Giovanni Battista è rimasta l'unica (e probabilmente anche l'ultima) realtà ovadese che perpetua la devozione nei confronti di un Santo che, nonostante non sia mai stato annoverato ufficialmente tra i Patroni della Città, rimane tuttora, a distanza di quasi settecento anni (684, per la precisione), straordinariamente presente nel cuore dei nostri concittadini. Ed il profondo attaccamento degli Ovadesi a questo grande Santo è testimoniato ogni anno, come giustamente ricorda anche Luisa Russo nel suo articolo, in occasione dello svolgimento della Festività della sua nascita, il 24 Giugno.

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