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L'organo dell'Oratorio dell'Annunziata compie 200 anni.

di Federico Borsari - 16 Giugno 2023


 Organo Oratorio Annunziata


Il giorno 2 Luglio 2023 si solgerà presso l'Oratorio della SS.Annunziata, in via San Paolo della Croce, un concerto, tenuto dal Maestro Francesco Caneva, per celebrare degnamente il duecentesimo anniversario della costruzione dell'organo della chiesa, che fu realizzato nel 1823 dagli organari Fratelli Serassi di Bergamo.
Abbiamo già parlato di organi ovadesi in un precedente articolo dello scorso anno quando fu inaugurato il nuovo organo della chiesa di S.Domenico (Scolopi) e questa notizia delle celebrazioni di un centenario organistico nella nostra città non può che darci una grande soddisfazione, poiché testimonia un'attenzione alla tradizione ed alla storia ovadese, anche musicale, che ha permesso alle chiese della nostra città di avere, attualmente, ben tre strumenti "storici" funzionanti ed attivi. Mancano solo i due organi della chiesa parrocchiale per i quali, nonostante alcuni tentativi effettuati nel passato, non si è ancora riusciti ad addivenire ad un restauro.

Abbiamo già parlato, nel precedente articolo sull'organo degli Scolopi, della situazione degli organi nelle chiese ovadesi all'inizio dell'Ottocento quando, terminato il periodo napoleonico, eisteva un solo strumento presso l'Oratorio di S.Giovanni Battista. L'oratorio non era ancora stato ampliato con lo scalone, la sacrestia nuova e la tribuna; l'organo, risalente al secolo precedente, era molto piccolo e sistemato nel matroneo sopra a quella che oggi è chiamata "sacrestia vecchia" e che oggi possiamo vedere in alto a sinistra dell'altare maggiore.
Nell'allora "nuova" parrocchiale dell'Assunta, aperta al culto da pochi anni, non esisteva ancora alcun organo. La chiesa degli Scolopi, devastata e spogliata di tutto durante il periodo napoleonico, non aveva alcun organo (e se era esistito in passato, esso era stato sicuramente distrutto o venduto). Anche nell'Oratorio dell'Annunziata, come risulta dai documenti storici, non esisteva alcun organo.
In questa situazione, abbastanza sconfortante, la prima a muoversi per dotare la chiesa di un nuovo organo fu, appunto, la Confraternita della SS.Annunziata che, per l'occasione, si rivolse agli organari a quell'epoca più conosciuti e famosi nell'Italia Settentrionale, cioè i Fratelli Serassi di Bergamo che, lo ricordiamo, a quell'epoca erano una ditta "estera", poichè Bergamo si trovava nel Regno Lombardo-Veneto.

I Fratelli Serassi erano i discendenti di un'antica stirpe di organari che era iniziata nel Settecento, a Bergamo, con Giuseppe Serassi che, con il figlio Luigi, fu sicuramente uno dei primi "innovatori" dell'arte organaria italiana. Egli, e dopo di lui Luigi ed il nipote Giuseppe II, diedero una decisa svolta all'arte della costruzione degli organi con l'inserimento di nuovi meccanismi, tra cui la combinazione "alla lombarda", la tastiera allungata verso il basso (la cosidetta "controttava") e la cosidetta "terzamano" che permettevano agli organisti di suonare molto più agevolmente. Alle novità meccaniche, i Serassi aggiunsero diverse novità timbriche tra cui, mai utilizzate prima in Italia, le cosidette "trombe a squillo", che erano tipiche degli organi francesi e che furono "importate" nella nostra penisola da alcuni organari francesi che, durante la Rivoluzione Francese del 1789, erano fuggiti dalla Francia ed avevano trovato rifugio e lavoro presso i Serassi.
Nel 1823 la ditta era guidata dai cinque fratelli (figli di Giuseppe II) Andrea, Carlo, Alessandro, Federico e Giacomo Serassi e l'attività era frenetica, poiché i loro organi erano richiestissimi da tutte le chiese del Nord Italia ed anche qui in Ovada la loro fama era ben conosciuta. Fu così che la Confraternita dell'Annunziata si rivolse a loro per la costruzione del nuovo organo, che fu ultimato nel 1825 e, nonostante qualche controversia sui pagamenti (proveniendo da uno stato estero, bisognava pagare la dogana, che allora si chiamava "dazio"), entrò subito in funzione e si rivelò uno strumento davvero moderno e di ottima qualità.
Lo strumento aveva una tastiera con prima ottava corta (in sesta), una pedaliera corta inclinata di 17 pedali ed una ventina di registri (spezzati in bassi e soprani), non era di dimensioni molto grandi ma soddisfaceva pienamente tutte le esigenze liturgiche dell'oratorio.

 Organo Oratorio Annunziata

 Organo Oratorio Annunziata

E' da dire che questo nuovo organo fu molto ben considerato dagli organisti e dal clero ovadese, tanto che solamente due anni dopo, nel 1827, gli stessi Serassi furono chiamati a costruire il nuovo e primo organo della chiesa parrocchiale dell'Assunta.

Nei decenni seguenti l'estetica organistica italiana si evolse in senso "orchestrale", dando origine a quel curioso fenomeno che portò gli organisti, per molti decenni fino alla fine dell'Ottocento, a suonare, durante la santa messa e le cerimonie liturgiche, le arie delle più famose opere liriche. Queste musiche, però, abbisognavano di particolari "effetti" specificatamente orchestrali e fu così che, nel 1880, la Confraternita decise di "ammodernare" l'organo ma, nel frattempo, la ditta Serassi (nel 1870) aveva terminato l'attività, lasciandola a Giacomo Locatelli, che operò sia in Italia che in America Latina.
La confraternita decise, allora, di rivolgersi ad una ditta organaria di Novi Ligure, quella di Camillo Guglielmo Bianchi, che nel frattempo era diventata assai famosa e conosciuta.

Camillo Guglielmo Bianchi era nato nel 1821 e fin da ragazzo aveva cominciato a lavorare come organaro presso i Serassi. Nel 1848, quando i Serassi costruirono il grande organo della Collegiata di Novi Ligure, egli aveva 27 anni e, durante il periodo di permanenza in Novi Ligure, conobbe una ragazza del posto, se ne innamorò e la sposò. Stabilitosi in Novi Ligure e lasciato il lavoro presso i Serassi, Camillo Guglielmo Bianchi diede vita ad una sua fabbrica d'organi che ben presto, grazie alla qualità e bontà delle sue realizzazioni, divenne assai famosa e che fu, come abbiamo detto, incaricata di effettuare l' "ammodernamento" dell'organo dell'Annunziata.

Bianchi, che conosceva bene gli organi dei Serassi, si guardò bene dal modificare la struttura fonica originale. Per la parte meccanica, egli sostituì la tastiera con una nuova interamente cromatica, sostituì la vecchia pedaliera con una nuova (sempre inclinata) e potenziò la manticeria installando un meccanismo più moderno e potente. Sotto il punto di vista timbrico, invece, si limitò (dietro richiesta dell'organista di quell'epoca) ad aggiungere, in uno scompartimento laterale esterno, un nuovo registro di Tromboni al pedale e ad installare una "batteria" di percussioni consistente in un tamburo, un piatto cinese, un sistro ed i campanelli.
Bianchi lavorò benissimo, senza modificare alcunchè dello strumento originale ed il suo lavoro fu apprezzatissimo anche dal collaudatore dell'organo, che fu il tortonese Giuseppe Perosi, padre del futuro grande musicista Don Lorenzo Perosi. Anche questa volta, il lavoro del Bianchi fu talmente apprezzato in Ovada che qualche anno dopo, nel 1887, gli fu affidata la costruzione del primo organo della chiesa degli Scolopi.

Nei decenni seguenti l'organo continuò a funzionare in modo egregio e, a parte qualche intervento contingente (accordature, installazione di un motore elettrico per la manticeria, qualche pulizia) esso non venne mai interessato da interventi di modifica, passando anche indenne attraverso la "riforma" organaria del primo Novecento. Questo atteggiamento "conservativo" da parte della Confraternita ha fatto si che l'organo sia potuto arrivare fino a noi ancora praticamente nelle sue caratteristiche timbrico-foniche originali.
Nel secondo dopoguerra (anni cinquanta e sessanta del Novecento), in periodi abbastanza difficili, la mancanza di manutenzione fece si che, negli scorsi anni settanta, lo strumento presentasse diverse criticità di funzionamento. Già nel 1977 fu predisposta da chi scrive una dettagliata relazione in previsione di un futuro restauro, che fu possibile effettuare solamente nel 1992 e che fu egregiamente svolto dalla ditta organaria Italo Marzi. In quell'occasione l'organo fu perfettamente restaurato e rimesso totalmente in funzione; negli anni seguenti, poi, furono anche recuperati i campanelli, che erano andati dispersi nei decenni precedenti. L'ultimo intervento di manutenzione è stato effettuato dai Fratelli Marzi, eredi di Italo, nel 2016 ed oggi l'organo dell'Annunziata (che è, a tutti gli effetti, il più antico di Ovada) è perfettamente funzionante e fa sentire la sua voce non solo durante le cerimonie liturgiche dell'oratorio, ma anche in occasione di apprezzatissimi e frequentatissimi concerti.

Per concludere, di seguito ne presentiamo la disposizione fonica:

Principale Bassi
Principale Soprani
Ottava Bassi
Ottava Soprani
Decimaquinta
Decimanona
Vigesimaseconda
Vigesimasesta
Vigesimanona-Trigesimaterza
Contrabbassi e rinforzi al Pedale
Tromboni al Pedale
Timballi al pedale
Campanelli
Voce Umana Soprani
Fagotto Bassi
Tromba Soprani
Clarone Bassi
Corno Inglese Soprani
Viola Bassi
Flauto Traversiere Soprani
Flauto in Ottava
Ottavino Soprani
Cornetto Primo
Cornetto Secondo
Violoncello Soprani
Oboe Soprani (in cassa espressiva)
Terzamano
Tamburo

(Le foto dell'articolo sono di Federico Borsari)