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La Nostra Ovada - Cronologia Ovadese dal 967 al 1814


967
Ottone I fa donazione al Marchese Aleramo di una villa in territorio di Ovada, insieme a tutti gli altri vastissimi possedimenti che formeranno successivamente la Marca di Monferrato.

991
Anselmo, figlio del grande Aleramo, fondando il Monastero di S. Quintino in Spigno, gli sottomette tutto quanto era da lui posseduto nel territorio di «OVAGA», in Comitato Aquensi.

1000-1200
Ovada viene successivamente infeudata dagli Aleramici ai Marchesi di Gavi, e da questi nuovamente al ramo aleramico dei Marchesi di Bosco ed infine ai Malaspina che la dividono e la contendono con i Marchesi di Bosco.

1272
I Marchesi Malaspina vendono a Genova una parte del loro territorio ovadese per la somma di Lire 19.000, diventando poi feudatari della Repubblica.

1273
Truppe genovesi, al comando di Egidio Dinegro, con l'aiuto di Tomaso Malaspina, sconfiggono il Marchese di Bosco che teneva parte del Borgo di Ovada.

1277
Tomaso Malaspina vende il rimanente del suo feudo di Ovada ai Genovesi per la somma di Lire 10.000.

1290
Genova conferma alla Comunità di Ovada le sue antiche franchigie.

1330
E' castellano di Ovada, per conto della Serenissima Repubblica, un Isnardo Malaspina discendente del Marchese Tomaso.

1348
Ovada è decimata da una tremenda pestilenza che spopola praticamente il paese.

1391
Benedetto Borrobianco, notaio e rappresentante di Genova alla Curia di Ovada, per disposizione del Doge Antoniotto Adorno, ripristina ed ingrandisce la Parrocchiale di S. Sebastiano, ne eleva il campanile e compie varie opere pubbliche in Ovada compresa la rifacitura ed il rinforzamento del Castello.

1444
Viene fondato l'Ospedale S. Antonio in Ovada, sotto la Signoria della famiglia Spinola.

1477
Gregorio di Ovada - confidente e informatore dei Genovesi - che molto si era adoperato nella guerra contro il Duca di Milano, viene eletto a fare parte dei sei Capitani di Libertà in Genova.

1481
Sotto la signoria dei Trotti, viene iniziata la costruzione della Chiesa e Convento dei Domenicani. In questo periodo Genova, con il suo territorio, è sottomessa al governo dei Duchi di Milano.

1488
Ai Trotti vengono tolti i feudi di Ovada, per essere dati ai fratelli Agostino e Giovanni Adorno.

1490
La Comunità di Ovada assegna al Corpo Religioso dei Domenicani, il molino di sua spettanza con le sue adiacenze e ciò per il vitto e vestito degli stessi religiosi.

1499
I Trotti ritornano in possesso di Ovada che è altresì elevata a contea a loro favore, da parte di Luigi XII Re di Francia. E' da quel tempo che risale l'uso di sormontare lo stemma civico con la corona comitale, che si ritrova ancora in antichi esemplari.

1508
Viene aperta al culto la Chiesa di S. Domenico, sotto la signoria di Francesco Trotti Conte di Ovada.

1528
Bartolomeo Spinola espugna per conto di Genova il castello di Ovada, scacciandone i Trotti e ripristinando la piena sovranità della Repubblica.

1594
Viene canonizzato S. Giacinto che, per volontà della Magnifica Comunità di Ovada e per concessione papale, dietro raccomandazione dell'Ordine Domenicano, viene proclamato Patrono del Borgo. In tale occasione e dietro richiesta della Comunità, l'Ordine Domenicano concede il privilegio di fregiare lo stemma del Comune con la stella d'argento ad otto punte, detta di S. Domenico.

1625
Grave carestia e fame in Ovada per la guerra tra Genova e il Ducato di Savoia. I morti per fame ascendono a circa un migliaio.

1628
Il Senato di Genova, per venire incontro alle necessità del borgo, stanzia un invio di un ingente soccorso di viveri.

1631
Epidemia di peste che causa moltissime vittime. La Comunità e il popolo ovadese, per impetrare la cessazione del flagello, votano solennemente di costruire una Chiesa in onore della B.V. della Concezione.

1636
Perdurando le gravi necessità di vettovagliamento, in seguito alla carestia ed alla peste nei precedenti anni, Ovada chiede al Senato genovese la concessione di generi di prima necessità, che vengono concessi.

1662
Viene consacrata e aperta al culto la Chiesa della B. V. della Concezione, con annesso convento cappuccino.

1658
Genova riconferma le antiche franchigie e privilegi a Ovada.

1665
Decreto del Senato di Genova per poter fare a Ovada una Fiera di 10 giorni per la festività annuale di S. Giacinto.

1675
I Commissari e Sindacatori della Repubblica al di là dei Giovi, mandati in Ovada per riscuotere le imposizioni, non possono farlo perché tutti gli atti della Corte di Ovada sono stati portati via o bruciati dalle soldatesche di Savoia.

1680
La Chiesa di S. Lorenzo - già considerata Cappella campestre - viene elevata a Parrocchia da Mons. Antonio Gozzano Vescovo di Acqui.

1696
Si dà inizio ai lavori per un rifacimento del ponte sullo Stura.

1745
In Ovada, per ordine del Senato genovese, vengono costruite le porte dette di S.Antonio e dei Cappuccini e restaurate quelle vecchie dei ponti sull'Orba e sullo Stura.

1746-1749
Occupazione del borgo da parte delle soldatesche Austro-Sarde che, oltre a portare gravi distruzioni e saccheggi, trafugano e trasportano via da Ovada tutti i documenti della Comunità.

1771
Viene iniziata la costruzione della nuova Parrocchiale.

1791-1814
Ovada segue le vicende della Rivoluzione francese e della dominazione napoleonica.

1801
Viene consacrata ed aperta al culto la nuova Parrocchiale.

1810
Vengono soppressi in Ovada, come dappertutto, i due conventi: Domenicano e Cappuccino.

1814
Ovada, in conseguenza delle decisioni del Congresso di Vienna, passa con Genova e i suoi dominii, sotto la sovranità dei Re di Sardegna.

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