...---... Omaggio a Guglielmo Marconi
di Federico Borsari - 3 Settembre 2024
Kongsfjorden (Svalbard, Norvegia), 23 Maggio 1928 - Ore 04:28. Il dirigibile Italia, comandato dal Generale Umberto Nobile, parte per raggiungere il Polo Nord. A bordo, oltre all'equipaggio, anche alcuni studiosi e giornalisti.
Dopo 19 ore di volo, il dirigibile raggiunge la verticale del Polo Nord e lancia, oltre alla bandiera italiana, anche la bandiera della Città di Milano ed una croce in legno donata per l'occasione dal Papa.
24 Maggio 1928 - Ore 2:20. Il dirigibile inizia il volo di rientro ma incontra una violenta tempesta che ne rende quasi impossibile la gestione e crea la formazione di ghiaccio sulle strutture del velivolo. Il dirigibile rimane intrappolato nella tempesta per oltre 24 ore e subisce gravi danni al timone per la formazione di ghiaccio.
25 Maggio - Ore 10:30. Il dirigibile, gravemente appesantito e danneggiato, perde quota.
25 Maggio - Ore 10:33. Il dirigibile precipita sul ghiaccio. Nell'urto la cabina di pilotaggio si frantuma e dieci uomini che la occupano vengono sbalzati sul pack (superficie ghiacciata). Liberato dal peso, l'involucro del dirigibile si risolleva e viene portato via dal vento; con esso anche sei uomini dell'equipaggio che si trovavano di servizio alle strutture nel suo interno. Di essi non si avranno mai più notizie.
Sul pack rimangono il Comandante Umberto Nobile (fratture ad una gamba e ad un braccio), il Comandante in Seconda Adalberto Mariano, il fisico Frantisek Behounek, il Tenente Alfredo Viglieri, il Timoniere Felice Trojani, il Marconista Giuseppe Biagi, il motorista Vincenzo Pomella (che morirà pochi giorni dopo per le ferite riportate), il Capotecnico Natale Cecioni (con una gamba rotta), il geofisico Finn Malmgrem (ferito ad una spalla), il Capitano Filippo Zappi e "Titina", la cagnetta di Nobile mascotte della spedizione.
Tra i materiali dispersi dall'urto sul ghiaccio, i superstiti trovano una tenda, che montano e dipingono con vernice rossa per renderla visibile dai soccorritori. Oltre a diverso altro materiale, vengono rinvenuti anche due apparecchi radio, uno ricevente ed uno trasmittente con le relative batterie. Nonostante che l'apparecchio trasmittente sia danneggiato, il Marconista Biagi riesce a ripararlo con mezzi di fortuna (la grafite di una matita) e lo rimette in funzione, iniziando a lanciare, incessantemente, il segnale di richiesta di soccorso: ...---... ...---... ...---...
(dal Film "Krasnaja palatka - La Tenda Rossa" - 1969 - Regia di Mikhail Kalatozishvili)
Archangel (Russia, allora Unione Sovietica), 3 Giugno 1928. Il radioamatore Nikolaj Schmidt è il primo a ricevere il segnale di soccorso dei superstiti del dirigibile Italia e ad informare le autorità. Pur non riuscendo a fornire le esatte coordinate, le sue informazioni rendono possibile la ricezione del messaggio anche da parte di altre stazioni radio (Ny-Alesund e Roma San Paolo), che immediatamente intraprendono le spedizioni di soccorso che porteranno in salvo i superstiti.
Nel testo che avete appena letto, che riporta vicende realmente avvenute, Giuseppe Biagi viene definito con il titolo di Marconista. Con questo titolo vengono tuttora denominati i "radiotelegrafisti" delle navi (e, in precedenza, anche quelli degli aerei), cioè i tecnici addetti alle comunicazioni che fino a qualche decennio fa (ma ancora oggi in situazioni particolari) utilizzavano il "telegrafo senza fili", quello, cioè, che funzionava tramite le "onde radio". La parola "Marconista" deriva direttamente da colui che inventò il modo di utilizzare le onde radio per trasmettere informazioni ad enormi distanze senza bisogno di fili o cavi (il primo "wireless" della storia delle comunicazioni): Guglielmo Marconi, di cui in quest'anno 2024 ricorre il centocinquantenario della nascita, ricorrenza come al solito abbondantemente dimenticata da tutti ma che noi, nel nostro piccolo, intendiamo ricordare.
Guglielmo Giovanni Maria Marconi era nato a Bologna il 25 Aprile 1874. Figlio di Giuseppe e di Annie Jameson (irlandese), trascorse la sua giovinezza nella tenuta di famiglia a Pontecchio e fu proprio lì, a Pontecchio, che neppure ventenne iniziò gli esperimenti sulle onde elettromagnetiche, che il fisico tedesco Heinrich Rudolf Hertz per primo, nel 1885, aveva "scoperto" e misurato (tuttora l'unità di misura -numero di oscillazioni al secondo- di queste onde è denominata "Hertz" in suo onore).
Marconi era, fondamentalmente, uno "sperimentatore"; cercava, cioè, di confermare (o smentire) con esperimenti pratici le teorie allora in vigore sulle onde hertziane. Nel corso di tali esperimenti, egli dimostrò che due postulati di tali teorie erano fallaci. Con il famoso esperimento della "collina dei Celestini", nel 1895 dimostra che le onde elettromagnetiche possono superare gli ostacoli fisici. Nel 1901, poi, riesce a dimostrare (con un collegamento tra la Cornovaglia e Terranova) che le onde hertziane (che dovrebbero viaggiare in linea retta alla stessa velocità della luce) riescono invece a "seguire" la curvatura della Terra. Lo sperimentatore Marconi non si chiede il motivo di tale comportamento delle onde; lo accerta di fatto, aprendo così la strada alle comunicazioni transoceaniche. Verrà in seguito accertato che le onde elettromagnetiche, pur viaggiando in linea retta come da teoria, vengono parzialmente riflesse dalla Ionosfera.
Marconi diventa famoso a livello mondiale e non è qui il caso di riportarne la vita e le vicissitudini. Assai significativa nella sua carriera fu poi la vicenda dell'affondamento, nel 1912, del piroscafo Titanic (su cui Marconi avrebbe dovuto imbarcarsi ma che, per motivi diversi, partì senza di lui). Nel naufragio della nave per quei tempi "inaffondabile", perirono 1518 persone, ma 705 furono salvate grazie ai due "Marconisti" della sala radio, Jack Phillips e Harold Bride (che erano, guarda caso, dipendenti della Marconi International Marine Communication Company, la società fondata dallo stesso Marconi in Inghilterra nel 1897) i quali, a partire dalle 00:15 del 15 Aprile 1912, trasmisero senza sosta, in Codice Morse, i due segnali di soccorso in uso allora: il CQD ("CQ" significa ancora oggi, in linguaggio radioamatoriale, "Chiamata", "D" sta per "Distress") ed il SOS, adottato nel 1906 per la caratteristica inconfondibilità del suo suono (...---... 3 punti, 3 linee, 3 punti di seguito senza pause tra le lettere).
Durante il periodo fascista, Marconi fu dapprima tenuto in grande considerazione dal Regime che, peraltro, apprezzava molto le ricerche che Marconi effettuava in quel momento sulle microonde (sì, proprio quelle che oggi si usano nei forni a microonde nelle nostre cucine) e ne preconizzava un utilizzo "bellico", tanto da attribuire a Marconi l'invenzione di un fantomatico "raggio della morte" che avrebbe dovuto decimare le fila degli eserciti nemici. In realtà, Marconi stava sperimentando le Microonde (il cui "range" va dai 300 MHz ai 300 GHz) ai fini delle radiocomunicazioni e nel corso di una sperimentazione riuscì a far funzionare con esse il primo prototipo di "radar". Inutile dire che quando presentò ai massimi Gerarchi del PNF l'ipotesi della realizzazione del radar, essi non ne capirono le prospettive di utilizzo e la rifiutarono (morale della favola: durante la Seconda Guerra Mondiale i nostri "nemici" Americani ed Inglesi avevano il Radar, noi no).
Per completezza di informazione, le Microonde sono oggi utilizzate non solo nei nostri forni domestici, ma soprattutto (ed è questo che Marconi prevedeva) nelle comunicazioni, ad esempio nei ponti radio, nelle comunicazioni con i satelliti artificiali (compresa la Stazione Spaziale Internazionale), nella rete dei nostri cellulari (le attuali bande del 5G, che ci consentono una navigazione internet velocissima, "viaggiano" tutte nell'àmbito delle Microonde) ed in tantissime altre modalità di comunicazione.
Da rimarcare è poi il fatto che nel 1929 Marconi realizzò la stazione radio del Vaticano (Radio Vaticana), una delle prime emittenti radiofoniche a livello mondiale, i cui impianti di trasmissione erano installati all'interno delle mura vaticane (in seguito furono trasferiti a Ponte Galeria, dove sono tuttoggi).
Entrato in conflitto con il Regime (e personalmente con lo stesso Mussolini) che gli tagliò i fondi statali per le ricerche, Guglielmo Marconi morì a Roma il 19 Luglio 1937, alla vigilia di un incontro personale con il "Duce" in cui si sarebbero dovute discutere nuove modalità di collaborazione tra lo Stato e lo stesso Marconi. Il 21 Luglio seguente, giorno dei funerali di Guglielmo, tutte le stazioni radio del Mondo interruppero simultaneamente le trasmissioni per due minuti in segno di lutto.
Dopo la sua morte, in suo onore, nelle città italiane vennero a lui intitolate molte strade e piazze. Qui in Ovada gli fu intitolata la strada che collega Corso Saracco con Via Duchessa di Galliera.
State leggendo questo articolo sul vostro cellulare? Usate il forno a microonde? Ascoltate la radio? Guardate la Televisione? Vi piace essere aggiornati minuto per minuto su tutto quello che succede nel Mondo? Adorate "cazzeggiàre" su FB, X, WA, IG e TT?... Se fate tutto questo (e sicuramente lo fate), sappiate che dietro a tutto ciò c'è lui: Guglielmo Marconi. Il centocinquantenario della sua nascita potrebbe essere l'occasione giusta per dirgli almeno un piccolo Grazie.
Per concludere, infine, sottolineiamo il fatto che per questo anniversario marconiano, la RAI ha prodotto una serie di quattro puntate dedicate agli ultimi anni di vita di Marconi. Questo modo di "celebrare" il genio di Marconi con una "fiction" di genere "spy story gossip" non ci piace (ma in ogni caso la potete vedere QUI).
Preferiamo di gran lunga il "film per la televisione" realizzato da Sandro Bolchi nel 1974 per il Centenario della nascita di Marconi dal titolo "Un certo Marconi", nei cui minuti iniziali si può accertare come l'atteggiamento dei giovani nei confronti della storia, cinquant'anni fa come oggi, sia sempre lo stesso: disprezzo. Ve lo proponiamo integralmente di seguito:
13.09.2024 - Piccola nota per i radioamatori: Non succederà, poiché il radioamatore in oggetto quest'anno compie 94 anni ed ormai pratica molto poco l'Hamradio, ma se per caso vi capitasse di collegare IY0EM (Italia Yankee Zero Echo Mike), non fatevelo scappare. Si tratta di Elettra Marconi, la figlia di Guglielmo.