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Famiglie e persone nella storia di Ovada - Gli Aleramici


 Aleramici La prima dinastia che ebbe signoria feudale in Ovada fu quella Aleramica. Sebbene questo casato abbia signoreggiato sul nostro borgo almeno tre secoli prima della codificazione degli Statuti e delle Franchigie e la sua dominazione sia durata meno di mezzo secolo, non possiamo ignorarlo perchè da esso derivarono quei rami collaterali o indiretti (come i Marchesi del Bosco, quelli di Ponzone ed i Malaspina) che troveremo più tardi direttamente interessati nelle cessioni dei loro territori ovadesi al Comune di Genova.
Non ci sembra il caso di ricordare qui la nota e romantica leggenda di Aleramo, scritta da Fra Jacopo d'Acqui, riportata dal Moriondo e da tanti altri cronisti successivi. Questa leggenda non fa che ammantare di affettazione patetica e fantastica il realismo di una vicenda storica che si riduce all'investitura fatta da un Imperatore straniero, Ottone I, di un vasto territorio italiano - il Monferrato e buona parte delle Langhe e della Liguria - ad un suo fido Conte palatino tedesco di nome Aledramus.
Per quanto riguarda Ovada - se per essa intendiamo la località di Gruaglia citata nel Diploma di Ravenna del 967 - Aleramo ed i suoi figli la tennero per ben poco tempo perchè nel 991 uno di questi, Anselmo, la cedette con altri beni al Monastero di San Quintino di Spigno. Pensiamo pertanto che sia stata quindi incamerata nei beni dei Vescovi di Acqui ed indi, per altre vicende a noi sconosciute e che si protraggono fino ai primi anni del 1200, sia ritornata ai pronipoti degli Aleramici che furono i Marchesi del Bosco.
La discendenza aleramica di questi marchesi è provata non soltanto dalla loro genealogia che ci informa essere essi discendenti di Bonifacio, quarto figlio di Aleramo, ma anche dallo stemma che è identico per entrambe le casate. La denominazione del Bosco pervenne a questa famiglia dalla possessione di quel vastissimo territorio boschivo chiamato in quel tempo Bosco di Ovada: "...nemus quod dicitur et appellatur nemus de Uvada videlicet ab Uvada usque ad Jugum Vulturis...".
Di stirpe aleramica furono pure i Marchesi di Ponzone che vendettero una loro piccola parte di Ovada ai Genovesi nel secolo XIII.
L'arma araldica degli aleramici e dei "del Bosco" è: "d'argento con il capo di rosso"; l'unica differenza che possiamo riscontrare tra le due famiglie è negli ornamenti esteriori dello stemma. Mentre nel ramo principale troviamo lo scudo accollato dall'aquila dell'Impero, nei Del Bosco lo scudo è cimato da un San Giorgio a piedi che uccide un dragone di nero e dal grido di guerra "San Giorgio".
Pur non avendo reperito araldicamente nulla, si presume che anche lo stemma degli antichi Marchesi di Ponzone sia stato uguale a quello dei loro ascendenti aleramici.

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