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ChatGPT ci fa un baffo. Per ora.

di Federico Borsari - 28 Settembre 2023


Da circa nove mesi (la prima versione risale al Novembre 2022) il mondo informatico (e non solo quello) è stato rivoluzionato da un'applicazione di AI che si chiama ChatGPT.
L'acronimo "AI" (che si legge "éiài") sta per "Artificial Intelligence". L'intelligenza artificiale è un campo dell'informatica che è praticamente nato con essa negli anni Cinquanta del secolo scorso e che ha sempre studiato il modo di rendere "smart" le macchine, nella fattispecie i calcolatori elettronici, cioè i computers. Il metodo fondamentale per rendere "intelligenti" (cioè in grado di apprendere, capire, elaborare informazioni e, da esse, trarre "ragionamenti" il più possibile simili a quelli umani) è fondamentalmente lo stesso che si usa nelle scuole. In pratica, si danno al computer una serie di informazioni che esso archivia, cataloga e poi utilizza (andando a scegliere quelle secondo lui più adatte) per elaborare testi o creare immagini.
Il problema più grande per la realizzazione dell'AI è sempre stata la grande difficoltà nel reperire le informazioni, che fino a qualche decennio fa bisognava inserire "a mano" (cioè digitando sulla tastiera). Con l'avvento di Internet e della seguente realizzazione di enormi archivi di dati (ad es. Wikipedia) liberamente accessibili, lo sviluppo dell'Intelligenza Artificiale ha subìto una spaventosa accelerazione che ha portato alla nascita di diverse piattaforme che la utilizzano, la più nota (ed utilizzata al momento attuale) delle quali è, appunto, ChatGPT.
L'utilizzo dell'AI è, ovviamente, più "anziano" rispetto all'apparizione di ChatGPT e da quasi un decennio ne abbiamo alcuni esempi in campi diversi di cui, spesso, neppure ci accorgiamo. Ci sono softwares di AI che ormai da tempo vengono utilizzati nei risponditori telefonici delle ditte (ci sembra di parlare con una persona ma, effettivamente, stiamo parlando con una macchina) o sulle chat di assistenza di alcuni siti di grandi aziende (in special modo di e-commerce come, ad esempio, Amazon) così come altre piccole routines di AI (i cosidetti "cookies") vengono normalmente impiegate per analizzare le nostre attività in rete registrando il nostro IP Address, il tipo di browser che usiamo, le caratteristiche del nostro computer (o smartphone), quali pagine internet visitiamo, quante volte lo facciamo e tante altre cose che vanno ad incrementare specifici database a cui attingono molte aziende (soprattutto le multinazionali) per farci pervenire messaggi promozionali. Se volete un esempio del funzionamento di questi programmi cliccate su questo link e si aprirà una pagina in cui troverete il vostro IP Address e molti altri dati di cui forse neppure voi siete a conoscenza.
Questi dati sono pubblici (cioè accessibili da tutti) e, assieme a tutti i contenuti della grande rete internet, fanno parte di quell'enorme oceano di informazioni entro cui i vari "bot" (robots, cioè meccanismi automatici) dell'Intelligenza Artificiale vanno a pescare (effettuando una vera e propria "pesca a strascico") per trovare le informazioni necessarie per il funzionamento delle varie apps di AI come, appunto, ChatGPT.

ChatGPT è, essenzialmente, un ChatBot (Chat=conversazione Bot=robot), cioè una "quasi" normale appchat (come Facebook, WhatsApp, Signal, Telegram, ecc.) che consente ad un utente "persona fisica" di colloquiare con una macchina, rivolgerle delle domande e/o delle richieste a cui la macchina risponde "creando" testi che assembla (abbastanza bene, per la verità) "mettendo insieme" i dati che riesce a trovare in rete sull'argomento richiesto.
Si tratta di un progetto sviluppato dai laboratori statunitensi di "OpenAI", con sede a San Francisco, i cui fondatori (nel 2015) ed attuali proprietari sono l'esperto informatico Sam Altman e l'assai discusso multimiliardario Elon Musk, lo stesso delle autovetture "Tesla" e del progetto di esplorazione spaziale "SpaceX" (a questo proposito, se per caso una sera, guardando il cielo, vedete passare una fila di puntini luminosi, non preoccupatevi; non sono i Marziani, bensì i satelliti per la comunicazione globale (militare e civile) del programma "StarLink" di SpaceX).
Ovviamente, ChatGPT è l'applicazione "risultante" dall'elaborazione da parte di OpenAI di precedenti softwares (denominati "OpenAIGym" e "Universe") che avevano, ed hanno tuttora, il compito di "raccogliere le informazioni" ed "insegnare" a ChatGPT come usarle nel migliore dei modi.
Con l'apparizione di ChatGPT, come abbiamo detto, si è iniziata una vera e propria rivoluzione che, per forza di cose, non riguarda solo il mondo informatico. Teoricamente, in effetti, i campi di applicazione di questa novità sono pressoché infiniti. Il primo che ci viene in mente è quello del giornalismo (e ChatGPT viene già ampiamente utilizzato nelle redazioni dei maggiori giornali statunitensi) dove l'utilizzo di questa app consentirebbe di sostituire con un solo computer decine di giornalisti "veri" in carne ed ossa. A parte, poi, l'utilizzo "truffaldino" da parte degli studenti per "fare i compiti a casa", un altro importante campo che sta per essere rivoluzionato è quello della Medicina, specificatamente per ciò che riguarda la diagnostica. Mettendo a disposizione di ChatGPT i milioni di casi clinici (e relative cartelle) che già sono presenti sulla rete (a seguito dell'informatizzazione delle cartelle cliniche avvenuta negli anni passati) e presentando a ChatGPT i sintomi di un caso clinico nuovo da diagnosticare, l'app nel giro di qualche secondo riuscirà a fare una diagnosi "quasi" perfetta e, per buona misura, potrà anche indicare un percorso terapeutico "quasi" appropriato e corretto.
Abbiamo detto "quasi", lo avrete notato. Lo abbiamo fatto perchè ChatGPT, ad oggi, presenta alcuni "difetti di gioventù", il più macroscopico dei quali è quello di... raccontare balle, cioè di inventare molte cose.
Non staremo qui a citare gli svariati esempi di quella "che gli esperti di intelligenza artificiale chiamano sycophancy bias, ossia la tendenza alla piaggeria di ChatGPT. Per esempio, se si chiede a ChatGPT quanto fa uno più uno, risponderà due, ma se gli si chiede se è sicuro e gli si suggerisce che uno più uno fa tre, risponderà "Mi scuso se ho dato una risposta erronea" (credit: "Il Disinformatico" di Paolo Attivissimo). Se volete farvi un'idea di quanto evidenti, ed in certi casi anche pericolose, siano le risposte sbagliate (od inventate) di ChatGPT, visitate questa, questa, questa e questa pagina.

A questo punto, tutto ciò detto, ci è venuta voglia di provare ChatGPT "in corpore vili", cioè chiedendole di scriverci una storia della nostra Ovada. Abbiamo quindi aperto ChatGPT ed abbiamo semplicemente chiesto di scrivere la storia della nostra città. La sua prima risposta è stata questa:

Ovada secondo ChatGPT

"Ovada è una piccola città situata nella regione del Piemonte, in Italia. La sua storia risale all'epoca romana, quando era conosciuta come "Vada Sabatia". Durante l'Impero Romano, la città prosperò grazie alla sua posizione strategica lungo la Via Postumia, una delle principali strade di comunicazione dell'epoca.
Nel corso dei secoli successivi, Ovada fu coinvolta in molte battaglie e conflitti. Durante il Medioevo, la città passò sotto il controllo dei vari signori locali, tra cui i marchesi del Monferrato e i conti di Genova.
Nel XVI secolo, Ovada fu colpita dalla peste nera, che provocò la morte di molti abitanti e una grave crisi economica. Tuttavia, la città si riprese nel corso dei secoli successivi grazie all'agricoltura, all'artigianato e al commercio.
Ovada divenne ufficialmente un comune autonomo nel 1801, durante il periodo napoleonico. Nel corso del XIX e XX secolo, la città conobbe un periodo di crescita economica e demografica, grazie all'industrializzazione e allo sviluppo della rete ferroviaria.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Ovada subì numerosi bombardamenti da parte degli Alleati, che causarono gravi danni agli edifici e alla popolazione. Tuttavia, la città si riprese ancora una volta e negli ultimi decenni è diventata una vivace destinazione turistica per chi desidera scoprire le bellezze del Piemonte e godere della tranquillità della campagna circostante.
Oggi, Ovada è conosciuta per i suoi paesaggi collinari, i suoi vigneti e la sua ricca storia. La città ospita anche una serie di eventi culturali e festival, tra cui la "Sagra dell'Uva", una celebrazione dell'uva e del vino che si tiene ogni anno a settembre.
Inoltre, Ovada è nota per i suoi prodotti enogastronomici, come il "Dolcetto di Ovada", un vino rosso di qualità, e il "Filetto di carnia", un salume tipico della zona.
Nonostante sia una città di medie dimensioni, Ovada offre numerosi punti di interesse, tra cui il Duomo di San Paolo, la Chiesa di San Bartolomeo e il Castello di Ovada, che offre una vista panoramica sulla città e sui suoi dintorni.
In conclusione, la storia di Ovada è caratterizzata da un passato ricco e turbolento, ma la città è riuscita a risorgere e a prosperare grazie alla tenacia e alla determinazione dei suoi abitanti. Oggi, Ovada è un luogo affascinante e accogliente che merita certamente una visita."


Abbiamo letto, assai innervositi ma con molto divertimento, la ineguagliabile sequela di cazzàte che ChatGPT ci ha propinato.
Poi, consapevoli del fatto che ChatGPT è un'app "autoistruente", cioè dotata di algoritmi specificatamente deputati all'aggiornamento ed alla correzione degli errori, dopo un paio d'ore abbiamo riformulato la richiesta e la risposta, questa volta, è stata la seguente:

Ovada secondo ChatGPT

"La città di Ovada, situata nella regione del Piemonte, nel nord Italia, ha una storia ricca e affascinante che risale a tempi antichi.
Le prime tracce di insediamenti umani nell'area risalgono al periodo preistorico, quando tribù nomadi si stabilirono lungo le rive del fiume Orba. Successivamente, gli antichi romani arrivarono nell'area e fondarono un insediamento chiamato "Ovatum", che significa "uovo" in latino, a causa della forma della collina su cui la città si trova.
Durante il periodo delle invasioni barbariche, Ovada subì diverse incursioni da parte dei Goti e degli Unni. Tuttavia, la città riuscì a sopravvivere e prosperare grazie alla sua posizione strategica come crocevia tra Genova e Tortona.
Durante il Medioevo, Ovada divenne una delle principali città dello Stato del Monferrato. Fu contesa tra diverse famiglie nobili, tra cui i Paleologi e gli Spinola, prima di essere annessa agli Stati Sabaudi nel XVI secolo.
Durante il XVIII secolo, la città subì un periodo di crescita economica grazie all'industria della seta. Le seterie si svilupparono e Ovada divenne un centro importante per la produzione e il commercio di seta. Questo periodo di prosperità portò alla costruzione di numerose ville signorili e palazzi eleganti che ancora oggi sono visibili nel centro storico della città.
Durante il XIX secolo, la città subì un periodo di declino economico a causa della crisi dell'industria della seta. Tuttavia, Ovada si riprese gradualmente nel corso del XX secolo, grazie a una diversificazione economica e allo sviluppo di settori come l'agricoltura e il turismo.
Oggi, Ovada è una città affascinante e pittoresca, con un centro storico ben conservato e numerosi monumenti storici, tra cui la Chiesa di San Paolo e il Palazzo Paleologi. La città è nota anche per il suo paesaggio naturale, con colline e vigneti che la circondano, rendendola una destinazione ideale per gli amanti della natura e del vino.
Inoltre, Ovada è famosa per la sua gastronomia, con specialità culinarie come il vino dolce "Ovada DOC" e i salumi tipici della regione.
La storia di Ovada può essere considerata un esempio di resilienza e adattamento nel corso dei secoli. Dalla sua fondazione romana all'epoca medievale e all'industria della seta, la città ha affrontato molte sfide ma è sempre riuscita a prosperare e a preservare la sua identità unica.".


Beh... niente male. In un paio d'ore ChatGPT è andata ad informarsi meglio ed ha sistemato qualcosa. La cazzàta della collina a forma di uovo (sic!) da cui prenderebbe il nome la nostra città rimane, in ogni caso, da premio Oscar. E' comunque certo che se domani o nei prossimi giorni ripeteremo la richiesta, la risposta sarà quasi certamente pił esatta e meno approssimativa.

Siamo quindi pienamente legittimati ad affermare, oggi, che per quanto ci riguarda ChatGPT ci fa un baffo. Tra qualche tempo ne potremo riparlare.