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Araldica Nostrana: Le 'famiglie' dei Pastorino e dei Leveratto.


Articolo n. 122 - Pubblicato su "Il Gazzettino Sampierdarenese" del 31 Gennaio 1990

 Pastorino-Leveratto I Pastorino, come dice Ernesto Beraldo, sono una antica stirpe rossiglionese che si è sparsa nel corso dei secoli in Liguria, nel Basso Piemonte ed in Monferrato. Derivato dal nome di mestiere 'Pastore' è la sua naturale cognomizzazione già comune nel XIII secolo nelle forme latinizzate 'Pastor, Pastorius e Pastorinus'. In araldica, o almeno in quella nazionale ufficiale, è menzionato soltanto dal Crollalanza nella sua forma più antica 'Pasturino'. L'autore non ci da notizie genealogiche, si limita a localizzarlo in Genova e ce ne descrive lo stemma. Pertanto, quelle poche notizie che abbiamo le dobbiamo a storici ed araldisti liguri e genovesi. Si ricordano di questo casato: Antonio, padrone di una galera nel 1352, nel 1378 un altro Antonio, canceraio dei Balestrieri; un altro Antonio, Priore degli Anziani nel 1490; un Giacomo nel 1491 che ottiene la cittadinanza genovese e, nel 1500, sempre un Antonio viene inscritto negli 'Artigiani Bianchi' (questi artefici, sebbene non nobili, erano elementi di elevata posizione sociale, di solito molto ricchi, che svolgevano la loro attività con molta professionalità e che talvolta si inserivano nel ceto nobile con appropriati matrimoni). Anche il Grillo, nel suo libro 'Origine storica delle località ed antichi cognomi della Repubblica Genovese', non manca di ricordarli, confermandone la antichità e la distinta prosapia.
Per quanto riguarda i Leveratto o Levratto si possono dire più o meno le stesse cose concernenti la letteratura che si è interessata di loro. Anche questa è un' antica famiglia originaria della Val Polcevera trasferita in Genova verso il 1520. Sono da ricordare: Marcello Leveratto, dotto Domenicano del XVI secolo, filosofo e scrittore. Lasciò in bella prosa una descrizione sulle prime 19 questioni della Somma di San Tommaso e scrisse una vita di San Nicola da Tolentino. Anton Maria Leveratto q. Girolamo che, vestito l'abito degli Scalzi di S. Agostino, prese il nome di religione Andrea di S.Tomaso. Fu insigne teologo e celebre predicatore e diede alle stampe molte opere di pietà e di grande dottrina. L' informatissimo Beraldo ci segnala in posizione piuttosto negativa un Giovanni Gregorio Leveratto, di professione medico che ordì nel 1601 una congiura per dare la Repubblica di Genova alla Francia. Il triste disegno non ebbe effetto ed il Leveratto ne subì le conseguenze e fu giustiziato in Genova sulla Piazza della Nunziata del Guastato. Lo stemma dei Leveratto è abbastanza singolare in quanto che porta sul campo la figura di un topo. Raffigurazioni di questo roditore ne abbiamo pochissime in araldica, sebbene il suo significato allegorico sia alquanto incoraggiante e benevolo per chi innalza tale figura. Infatti il topo è simbolo dell'uomo discreto e prudente e la rupe sulla quale si arrampica rappresenta animo intrepido fermo e costante.

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