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Araldica Nostrana - Il casato dei Grillo.


Articolo n. 118 - Pubblicato su "il Gazzettino Sampierdarenese" del 30 Giugno 1989

 Grillo L'arma di questo casato è veramente un'arma parlante perchè il grillo vi domina sovrano e questa sua imposizione all'attenzione di chi guarda un suo stemma non può fare a meno di indicarcene il cognome. Su tutti i blasoni degli svariati rami della stirpe, sebbene su smalti e metalli diversi, campeggia incontrastato questo simpatico animaletto.
La schiatta è antichissima, risale a prima del Mille e, se vogliamo dare retta a quanto ci dice lo Scorza, che anche lui si sarà basato su documenti di certo attendibili, pare che il cognome abbia origine da una leggenda che riportiamo tale e quale ci viene riferita: "Ebbe origine da Uberto, valoroso capitano, che nell'806, all'assedio di Costantinopoli, fu il primo a salire sulle mura della città assediata, onde l'Imperatore Niceforo, che era presente, vedendolo disse rivolto ai suoi baroni: 'Vedete voi quel grillo con quanta celerità sale sui muri?'. Per questo fatto egli ed i suoi discendenti furono detti Grillo.". A parte la leggenda, il Crollalanza, che è sempre bene informato, ci da la famiglia originaria della Germania e trapiantata in Genova da un Gianifero, conte del Sacro Romano Impero fin dal 798. Certamente i documenti più antichi genovesi intorno al Mille ci provano che i Grillo erano in quel tempo ben presenti in Genova ed in Liguria. Il Berruti ci dice che il casato dei Grillo, uno dei più antichi ed illustri della Liguria, si diffuse fin dai primi secoli del Mille nel Tortonese, nell'Alessandrino e nel Monferrato; a Genova costituà Albergo, dette alla Chiesa cardinali, alla Patria consoli, senatori, magistrati, valorosi ammiragli, acquisà importanti signorie feudali, titoli marchionali e ducali. Tutti gli araldisti italiani si sono occupati, più o meno, di questa stirpe e sono ben poche le regioni nelle quali essi non figurino. L'Amayden o Amidenius nella sua Storia delle Famiglie Romane ci dice che si stabilirono in Roma nel XVII secolo, provenienti da Gubbio e che usarono sempre lo stemma dei Grillo genovesi. Certo è che ancora oggi essi sono ben rappresentati, con numerosissimi nuclei famigliari in Liguria, Piemonte, nell'Alessandrino, nel Novese, nel Tortonese. Nell'Ovadese una vasta ed ubertosa località collinare porta già da prima del Mille la designazione di "Grillano", toponimo antico che rispecchia ancora ai nostri giorni i suoi remoti abitatori e feudatari.
Segnaliamo alcuni personaggi che hanno illustrato il casato: Angelo Grillo. Nato verso la metà del 1500 da Nicolò Grillo Signore di Montescaglioso e da una dama della famiglia Spinola. Monaco benedettino. Poeta e rimatore, amico e confortatore di Torquato Tasso, tenuto in alta considerazione dai Pontefici Urbano VII e Urbano VIII, che gli offrirono i Vescovadi di Aleria ed Albernga che lui sempre, per modestia, rifiutò. Abate generale della sua Congregazione. Abate della Basilica di San Paolo in Roma, fu fondatore dell' Accademia degli Umoristi della quale fu direttore e principe. Letterato di alto valore, lasciò moltissime sue opere edite ed inedite. Si spense a Roma nel 1631, compianto da tutti ed ai suoi funerali prese parte quasi l'intero Collegio Cardinalizio.
Grillo Borromeo Clelia dei Duchi di Mondragone (1684-1777). Matematica, poliglotta, fondatrice di un'accademia nel suo palazzo milanese che, nel XVIII secolo fu focolaio di attività antiaustriaca.
Nicolò Grillo Cattaneo. Marchese. Letterato (1756-1834).
Luigi Grillo, nato nel 1811 fu educatore della gioventù e Cappellano della Regia Marina Sarda. A lui si deve la stesura e l'edizione dell' importante ed interessante opera letteraria degli "Elogi di Liguri Illustri" che ancora oggi è consultata dagli studiosi e che è fondamentale per il suo contenuto storico e biografico.
Il Padre Francesco Grillo delle Scuole Pie è autore dell' eccellente studio sulla "Origine storica delle località ed antichi cognomi della Repubblica Genovese".
Lo stemma dei Grillo è di rosso alla banda d'argento caricata di un grillo al naturale. Questo blasone, a seconda dei rami che lo innalzano, può variare sia negli smalti che nei metalli.

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