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Araldica Nostrana - Pittaluga, Piccaluga, Picaluga.


Articolo n. 108 - Pubblicato su "Il Gazzettino Sampierdarenese" del 30 Giugno 1988

 Pittaluga L'arma antica dei Piccaluga genovesi, così come ce la descrive il Crollalanza, è un'arma parlante. Infatti se la confrontiamo con quanto ci dice il De Felice circa l'etimologia del cognome, meglio non può rappresentarne il significato. Lo stemma è così descritto: d'argento al leone di rosso coronato d'oro, rampante contro un ceppo di vigna pampinoso di verde, fruttato al naturale, posto a destra, il tutto sostenuto da una terrazza di verde. Il De Felice così si esprime: "cognome di altissima frequenza in Liguria e specialmente a Genova. Ha alla sua base antichi soprannomi formati dal ligure 'pità' (beccare, piluccare) e 'uga' (uva) con il significato, quindi, di chi 'becca, pilucca, mangia l'uva' o anche di chi 'ruba l'uva nei vigneti'.". Ora, confrontando le due raffigurazioni, quella grafica e quella letteraria, vediamo che entrambe ci visionano il leone che è in atteggiamento o si appresta a beccare o staccare l'uva dal suo tralcio. Gli stemmi talvolta, e massimamente in questo caso, sanno rendere evidente il concetto significativo di un cognome.
Lo Scorza ci da i Piccaluga originari di Polcevera fino dal 1840 ma se esaminiamo gli atti della Commenda di S.Giovanni di Prè troviamo che già nel maggio del 1447 un Lorenzo Piccaluga loca dall'Ordine di Malta due case contigue con fondaco poste a Genova in Canneto per anni 29 all'annuo canone di lire 35 ed il figlio di lui, Gregorio, nel 1496 rinnova tale locazione per lo stesso canone ed uguale durata. Ciò ci dimostra che il casato era già presente in Genova nei primi anni del 1400 ed era anche di ceto abbastanza facoltoso per potersi permettere una locazione per quei tempi alquanto cospicua. Nel 1528 i Piccaluga furono ascritti negli Alberghi Spinola e Centurione e nel 1583 Lorenzo di Giacomo Piccaluga venne fatto senatore in Genova. Dal "Liber Nobilitatis Genuensis" apprendiamo che nel 1701 Giovanni Battista fu iscritto nella nobiltà genovese, così come Vincenzo, Antonio e Benedetto nel 1736, un altro Giovan Battista nel 1739 e Mauritius nel 1743. Abbiamo notizia di due pittori di questo casato: Antonio Pittaluga, morto nel 1716 in età di 40 anni che lasciò in S.Antonio di Prè un bel crocefisso con S.Francesco da Paola e le figure degli Evangelisti nella chiesa della S.Fede. Dell'altro, Niccolò, non si hanno notizie certe. Sebbene genovese, lavorò in Roma e fu socio dell'Accademia di S.Luca, dove era molto stimato. Non se ne sa altro. Girolamo Pittaluga, scultore in legno, nato a Sampierdarena verso il 1691 fu in gioventù disegnatore; passò poi alla scultura in legno. Allievo del Ciurlo, suo compatriota, lo superò lavorando a Sampierdarena ed in Genova. Specializzato in bassorilievi ed in piccole statue, lasciò non poche sue opere nelle chiese dei Cappuccini di Genova e della Liguria. Molti suoi lavori artistici emigrarono all'estero. Morì nel 1743.
Le differenze che noi oggi riscontriamo nel cognome sono per lo più dovute ad errate trascrizioni od interpretazioni dialettali avvenute nei secoli.
In questa breve rassegna non possiamo dimenticare Giovanni Pittaluga (1840-1920), garibaldino dei Mille. Sbarcò a Talamone per distrarre l'attenzione del nemico. Generale nell'esercito italiano, comandò nel 1896 una Brigata alla battaglia di Adua. Infine Stefano Pittaluga (1887-1931) fu il fondatore della S.A. per l'Industria Cinematografica in Italia.
Lo stemma moderno che ci descrive lo Scorza è similare all'antico salvo nella disposizione degli smalti: d'azzurro al leone d'oro tenente le quattro branche un ramo di vite fogliato e fruttato al naturale posto in palo.

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