Benvenuti su www.nonsoloovada.it!

I De Uvada e i Cervellara antiche famiglie di Ovada.


Articolo n. 100 - Pubblicato su "La Provincia di Alessandria" dell'Aprile-Giugno 1987

Nel contesto storico ovadese troviamo segnalate, negli antichi tempi e tra i casati di nome abbastanza noto, alcune famiglie che, da ormai un paio di secoli, sono scomparse in Ovada e fra queste ne citiamo particolarmente due: quelle dei De Uvada e dei Cervellara, delle quali oggi non esiste nemmeno più il ricordo.

 Cervellara e De Uvada DE UVADA: Il cognome primordiale degli appartenenti a questo casato non ci è noto. Essi si intitolarono sempre con il nome del luogo di origine e con questo, nel 1395, un certo Jacopo, pubblicamente conosciuto come usuraio e che morendo era stato sepolto in terra consacrata, fu fatto traslare dal Vescovo di Acqui, Enrico Scarampi, in altra sepoltura a causa della sua professione. Per riparare a questo i suoi figli Giovanni ed Andrea, assieme al Rettore di Ovada, Corrado Montano, dovettero presentarsi al Vescovo, producendo un atto notarile nel quale si impegnavano a restituire in elemosina ai poveri quanto il padre aveva mal guadagnato con l'usura. A seguito di questo atto di riparazione il Vescovo revocò il suo decreto ed assolse "post mortem" dalla scomunica il defunto.
In quei tempi l'usura comportava la scomunica ed il provvedimento del Vescovo acquese non ci meraviglia per nulla. L'episodio ci conferma però che i De Uvada fossero già allora una famiglia molto ricca, influente e con possessioni vastissime nel territorio ovadese.
Da antichi documenti sappiamo che già nel 1371 un Gian Andrea De Uvada faceva parte in Genova del Collegio degli Emendatori delle Gabelle; che nel 1378 un altro Giovanni era annoverato tra i Savi della Repubblica e che nel 1406, sempre in Genova, un De Uvada era Dottore "in utroque jure". Nel 1477 Gregorio De Uvada, confidente ed informatore dei Genovesi, che molto si era adoperato nella guerra contro il Duca di Milano e che aveva favorito il ritorno di Genova alla sua indipendenza ed alla riconquista dei territori soggetti, viene eletto a fare parte dei sei Capitani di Libertà in Genova. I suoi discendenti, Joannes e Bernardus q. Antonii e Marcus Antonius q. Joannis q. Antonii, nel 1528 verranno ascritti nell'Albergo Cicala con il nome di "De Uvada". La famiglia dovette certamente andare in decadenza nei secoli seguenti perchè non ne troviamo più alcuna traccia storica. Dagli atti parrocchiali ovadesi risulta ancora qualcuno con detto nome vivente in Ovada nel 1700. Oggi il casato è completamente estinto.
L'arma gentilizia di questa prosapia è "spaccato d'argento e di rosso, caricato il primo di un leone nascente di nero, armato, linguato e coronato di rosso".

 Cervellara e De Uvada CERVELLARA: Di questo casato abbiamo ben poche notizie. Un'iscrizione incisa su un riquadro a stucco forte a forma di lapide, esistente sulla tribunetta a sinistra sovrastante l'altare maggiore della chiesa dell'Annunziata ci riporta il nome di un Cervellara che, nel 1471, fu benefattore o contribuì alla ristrutturazione della chiesa stessa (in quel tempo molto più piccola), cedendo alla Confraternita alcuni dei suoi fondi o terreni esistenti sul luogo. Questo graffito, passato sempre inosservato e sconosciuto, ci appare molto consunto e con molte sue parti illeggibili ed incomprensibili oggi. Ci conferma però due cose:la prima, molto importante, che ci permette di dire che già nel 1471 la Confraternita dell'Annunziata o dei Turchini era già viva e fiorente in Ovada e sita in quella stessa località "extra muros"; la seconda, che comprova l'esistenza della famiglia Cervellara nel XV secolo in Ovada e ce ne fa conoscere lo stemma.
Il nome di questa famiglia ci riappare soltanto ancora due volte circa due secoli dopo dopo, nell'elenco dei capi famiglia radunati nella stessa chiesa per il rinnovo delle cariche pubbliche, nel 1619, con Marcus Cerveleria e in un rogito di legati per SS. Messe portante la data 1 ottobre 1667, rogito dal notaio Serravalle e nel quale Cervellara signor Bartolomeo lega una sua terra posta in località "sotto gli Ergini".
Lo stemma di questa famiglia, oggi del tutto estinta in Ovada, ci si presenta come uno scudo ovale caricato di una banda e con il capo attraversato da una fascia; ne sono sconosciuti i colori, mancando nell'esemplare il tratteggio.

|
|
|