Carletto Cardona artista artigiano del legno.

Articolo n. 82 - Pubblicato su "La Provincia di Alessandria" dell'Agosto-Settembre 1983

Quello che più colpisce nel caiattere dello scultore in legno ovadese Carletto Caidona è la sua estrema modestia e la pacata umiltà. Due difficili piccole virtù che l'artista ha sempre messo a disposizione dell'arte per servirla in silenzio ma con estrema dedizione.
Egli fa parte di quell'ormai esigua brancata di artisti artigiani, scultori ed integliatori del legno, che furono un tempo quasi pietre portenti dell'allora rigogliosa lavorazione del mobile artistico ovedese. Gli Scorza, i Bertero, i Lantero, imprenditori capaci, intraprendenti e, più che altro, conoscitori del mestiere, sapevano scegliere e guidare i loro uomini migliori e con essi, quasi in conduzione famigliare, seppero creare, fra le due guerre mondiali, il periodo d'oro in Ovade dell'artigianato mobiliero. Cardona è oggi poco più che settantenne. Nel 1922, ragazzo intelligente ed operoso, inizia il duro apprendistato sotto la guida di due valenti maestri artigiani, il Barbieri ed il Petalano, che gli aprono le porte ai segreti del mestiere. Nel 1930, operaio ormai formato, viene assunto del G.B. Scorza, che di talenti se ne intende, e che gli affida, in qualità di Maestro d'Arte, la scuole degli allievi.
Saranno oltre quarant'anni di attività che resteranno puntualizzati da un'innumerevole serie di pregiati lavori d'intaglio, di scultura, di intarsio in tutti gli stili e che caratterizzeranno la produzione 'Scorziana', ricercatissima in Italia ed esportata un po' per tutto il Mondo. Il nostro artista non ama molto parlare di se stesso. Nella sua vecchia bottega artigiana in Lungo Stura Oddini, davanti al suo banco di lavoro dove, ben allineati, fan bella mostra di se i forbiti e lucenti strumenti del mestiere, opere in silenzio, quasi pregando. E qui, dal nulla, dalle formelle del legno inerte trattato con cura, quasi con timore di fargli male, nascono e prendono forma i suoi lavori che, in ultimo, parlano per lui, dicendo quello che lui, per modestia, non osa dire.

Argomenti