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Araldica Nostrana: Risso.


Articolo n. 60 - Pubblicato su "Il Gazzettino Sampierdarenese" del 27 Maggio 1980

 Risso E' un derivato da Riccio, Ricci, Rizzi, Riccia, ecc., gruppo cognominale tra i più frequenti e largamente estesi in Italia. La forma prettamente ligure Risso, discende dal soprannome originale dialettale 'u rissu' (individuo dai capelli ricci, fittamente ondulati, ricciuto). Pertanto, il cognome ligure Risso non è che il risultato dell'evoluzione di un soprannome o nomignolo allusivo ad una qualità o ad un tipo particolare, passato successivamente in cognome, con in più la dialettizzazione dell'etimo di base.
Dobbiamo subito rilevare che lo Scorza ce li indica come discendenti di numerose schiatte e di diverse origini. Le stesse innumerevoli trascrizioni del cognome nelle svariate forme, dialettizzate o italianizzate a seconda delle interpretazioni che gli antichi amanuensi dettero, non ci permettono di poter individuare con certezza a quali famiglie appartengono e derivano i personaggi più lontani che portano questi cognomi. Sempre lo Scorza non ne indica la provenienza precisa e li segnala iscritti nei De Fornari, nei Grimaldi, nei Gentile e nei Fieschi. Questo ci dimostra che non poche erano le famiglie che, nel 1528, portavano in Genova questi diversi cognomi che avevano però per base la stessa origine etimologica.
Lo stesso Libro d'Oro, compilato più tardi, sotto il nome latinizzato di Ricia (inteso come famiglia), enumera una cinquantina di individui che non ci sentiamo di collocare tutti sotto uno stesso nucleo famigliare. Infatti, nei Fieschi vi è la famiglia Ricia proveniente da Albenga, nei Gentile la discendenza di Pietro, nei Grimaldi quella di Francesco e così via.
Tutto quanto abbiamo finora detto ha una più stretta attinenza per coloro che si cognomizzano con le svariate interpretazioni italianizzate di Rizzo, Ricci, Riccio, ecc. piuttosto che con i Risso veri e propri, pur avendo quasi tutti un etimo comune.
Soltanto il Grillo, nella sua instancabile precisione della ricerca, ci segnala un Risso, nel 1174, sui registri parrocchiali di Uscio; un altro che, nel 1188, è teste nel giuramento dei Consoli di Genova nei patti di Pisa. Nel 1310 i Risso sono segnalati nella Parrocchia di Pedemonte e, nel 1521, in Busalla. Lo stesso autore ci conferma altresì che dal 1250 al 1500 i Risso ottennero dal Consiglio degli Anziani la facoltà di traffico in Genova e nel territorio della Repubblica. La venerabile Batista Vernazza (1497-1587), che fu Badessa del Monastero delle Grazie ed insigne scrittrice in prosa e versi, era figlia di Ettore e di Bartolomea Risso. Se poi ci inoltriamo nel XVII secolo, quando le cognomizzazioni delle famiglie diventavano più precise, troviamo che il Rev. padre Gio Batta Risso, Lelia Risso in Silvano e Chiara Risso in Pino figurano tutti nei più cospicui benefattori dell' Albergo dei Poveri. I Risso sono inoltre considerati notabili in Molassana, Camogli e Chiavari. Per completare, descriviamo gli stemmi che lo Scorza ci segnala per la famiglia Riccia, ramo De Fornari: decussato nel Primo d'oro ad un albero di verde, nel secondo e terzo d'azzurro a due leoni controelevati posto uno per punto, d'oro, nel quarto d'oro pino. Per il ramo Grimaldi e Gentile: decussato d'oro e d'azzurro ad una riccia di castagna fogliata di due pezzi al naturale posta nel primo punto. Il blasone che riteniamo più vicino alle origini è invece quello del ramo dei Fieschi: Partito di nero e d'argento alla fascia attraversante sul tutto di rosso.

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