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Araldica Nostrana: Dellepiane.


Articolo n. 59 - Pubblicato su "Il Gazzettino Sampierdarenese" del 27 Aprile 1980

 Dellepiane Il cognome Delle Piane, Dalle Piane, attaccato o staccato, ha come significato generico l'indicazione di 'chi vive, chi sta, chi abita, chi viene dal piano o dalla pianura'. Il suo esponente è Piano o Piana, con più alta frequenza nella variante Delle Piane in Liguria. Il fatto che lo si trovi nella forma staccata od unita ha un'importanza relativa ed è dovuto, più che altro, ad interpretazioni arbitrarie della sua fonetica da parte di coloro che erano preposti a curarne l'ascrizione o trascrizione sui registri parrocchiali ed anagrafici. Si capisce che, al giorno d'oggi, tutte queste varie interpretazioni, scritte e passate ormai nell'uso comune, sono diventate esse stesse legalmente cognomi nei quali una famiglia si riconosce. La stessa cosa si può dire per un'altra infinità di cognomi che, pur derivando dallo stesso etimo o da uno stesso patronimico o matronimico, hanno subìto in questo modo non indifferenti alterazioni anche dentro uno stesso nucleo famigliare.
Lo Scorza ci dice che i Dellepiane liguri, originari della Polcevera, vennero in Genova nel 1300 circa. In effetti il Grillo, visionatore accurato di antichi documenti, li trova già nel 1207 nei registri parrocchiali e nei rogiti notarili di Nervi e S. Ilario, nel 1248 in Moconesi, nel 1311 in Sori ed in Recco, nel 1586 in Castiglione Chiavarese e nel 1670 in Tribogna.
L'antichità di tale famiglia nel genovesato ci è inoltre confermata dal fatto che essa, dal 1250 al 1500, fu tra quelle che ebbero dal Consiglio degli Anziani la facoltà di traffico terrestre e marittimo in tutti i territori della Repubblica.
Nell'accurato studio del Tacchella su 'L'Ordine di Malta in Liguria, troviamo numerosi individui di questo cognome locatari o conduttori di fondi per conto della Precettoria e Commenda di San Giovanni di Prè; il 22 marzo 1471, Francesco Delle Piane del fu Megino, loca all'Ordine di Malta, per anni 29, per se ed i suoi fratelli e per la pensione annua di dieci lire genovesi, una terra con casa e mulino (cum fullis) sita nella podesteria della Polcevera in località 'Le Chianne' in Rettoria di Poranesi e, alla stessa epoca, troviamo come proprietari nella stessa zona un Giovannone Delle Piane, Antoniotto Delle Piane ed i suoi figli Francesco e Battista. Il 23 marzo 1480 Filippo dei Piani (Delle Piane) del fu Domenico, riceve dall' Ordine di Malta una locazione per 29 anni di una terra situata nella Podesteria del Bisagno, nella villa di Sturla, per l'annua pensione di lire quattro di Genova. Il 16 settembre 1486, Francesco Delle Piane e suo fratello Giovanni locano, sempre dall'Ordine di Malta per 29 anni ed al canone annuo di soldi 25 di Genova, una casa con dei mulini in Ceranesi ed, infine, il 20 agosto 1492 Giovanni de Piano (Delle Piane) del fu Andrea, riceve in affitto per il canone annuo di sei lire genovesi una terra con casa e fornace e due pezzi di terra boschiva in località 'Villa Plati Vulturi' (villa del prato di Voltri).
Nel 'Liber Nobilitatis Genuensis' troviamo ascritti, sotto il cognome 'Planis' (Delle Piane): Petrus Johannes q. Antonii, Paulus q. Silvestri ed Antonius.
Da tutte queste annotazioni deduciamo che i Dellepiane sono ben attivi e radicati nelle attività agricole e mercantili del tempo ed inoltre sono presenti in Genova, nelle due riviere e nell'entroterra. L'ascrizione nel Libro d'Oro ne conferma altresì la distinzione ed il censo alquanto elevato che i rappresentanti del casato rivestono in Genova. Nel 1590 un Ambrosio de Piane è iscritto nei libri dell'Arte della Pittura come pittore, doratore e Console. Nel 1600, poi, Simeone q. Nicolò, Matteo e Geronima saranno cospicui benefattori dell'Albergo dei Poveri.
Chi, nel campo dell'arte pittorica, illustrerà meglio il casato sarà Giovanni Maria Dellepiane, detto 'Il Mulinaretto' (1660-1745) (il soprannome di 'Mulinaretto' non gli pervenne, come si può credere, dal padre Gio Battista, che era esperto schermidore in Genova, bensì dal nonno, che conduceva un mulino a Pegli.). Giovanissimo, fu messo a bottega dal Merano, che gli insegnò i primi rudimenti. A sedici anni passò in Roma, dove si perfezionò sotto la scuola del Gaulli. Si distinse come ritrattista e, in Genova, ritrasse non pochi personaggi delle illustri famiglie dei Doria, dei Durazzo, dei Cambiaso, dei Grimaldi ed altre. Fu a Parma, alla corte del Duca Francesco, per il quale lavorò moltissimo. Sue tele e pale d'altare si trovano in chiese di Genova, di Piacenza e di Parma. Nel 1709 in Parma fu dichiarato Pittore di Corte. All'età di 77 anni venne chiamato in Napoli, dove ritrasse il re Carlo con la famiglia ed in quella città si fermò quattro anni lavorando per tutta la nobiltà partenopea. Tornato in Genova nel 1741, continuò la sua instancabile opera di ritrattista e, sebbene più che ottantenne, 'conservò la mente si vivace e si limpida e la mano si disposta e ubbidiente all'opera, che potè condurre sempre con giusta naturalezza e con indicibili grazia e somiglianza gli intrapresi ritratti di qualunque fattezza e misura.'. Così troviamo scritto dal Soprani e dal Ratti nelle 'Vite dè Pittori, scultori ed architetti genovesi'. Ormai quasi cieco si trasferì in Monticelli d'Ongina, presso suo figlio Giuseppe Maria, che colà era Canonico dell'insigne Collegiata di S. Lorenzo. Ivi cessò di vivere il 28 giugno 1745 all'età di 85 anni e fu sepolto in quella chiesa.
Parente e discepolo di Giovanni Maria fu Gio Andrea Delle Piane, che imitò in gran parte lo stile del maestro e, come lui, si distinse come ritrattista.
Nel campo letterario, Pier Nicolò Delle Piane, chierico regolare delle Scuole Pie, fu poeta e letterato. Con lo pseudonimo arcadico di 'Roresindo Belidense' fece parte, dal 1771 al 1790 della Colonia Ligustica d'Arcadia e fu autore di un rinomato applauso poetico in onore del Doge Giambattista Cambiaso. Un altro Delle Piane, padre scolopio, si dedicò con passione allo studio dell'agraria ligustica e, unitamente ai confratelli padri Piccone, Gandolfo e Giudici, pubblicò vari saggi su tale argomento. Infine, nel 1797, un Gio Battista Delle Piane fu valido sostenitore dell'opera del Ratti Soprani sugli artisti genovesi. I Dellepiane sono posti dal Grillo fra i liguri eminenti e fra le famiglie notabili di Novi e di Ronco.
Arma: D'azzurro alla figura della Fortuna corrente nuda e bendata su di una ruota, il tutto al naturale (Scorza) - Alias: Di rosso ad una fanciulla ignuda, scapigliata, al naturale, posta di fronte, tenente colla mano destra in alto una vela a fiamma che le gira sopra la testa e scende tenuta dalla sinistra sul ventre (Crollalanza).

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