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Araldica Nostrana: Galleano.


Articolo n. 53 - Pubblicato su "Il Gazzettino Sampierdarenese" del 30 Dicembre 1979

 Galleano Originaria di Ventimiglia e spesso confusa con la famiglia Galliani, con la quale ha vicinanza di luogo d'origine, sicchè non è ben certo a quale delle due famiglie appartengano i personaggi più antichi ricordati dai genealogisti.
Diverso è lo stemma e diversi sono gli Alberghi in cui le famiglie entrarono, in Genova, nel 1528. Questa affinità di cognomi creò, nel 1616, una variazione nel "Liber Nobilitatis Genuensis" sicchè tre fratelli, Joannes, Ospicius ed Erasmus, furono traslati dalla famiglia "Galeana", che era aggregata ai Fieschi, in quella "Galiana", che invece faceva parte dei Doria. I Galleano o Galleani si divisero in vari rami che assursero ad alto grado di nobiltà in Piemonte ed in Francia, quali i Galleano-Doria, i Galleano di St. Ambroise, i Galleani d'Agliano ed i Gallean Duchi di Gadagne e dei quali ampiamente trattano gli elenchi nobiliari italiani e francesi.
Dei Galleano rimasti nella natia Riviera di Ponente e che ebbero rapporti importantissimi con Genova e che in questa città ebbero stabile dimora, il capostipite fu, con tutta probabilità, Simone Galleano, patrizio di Ventimiglia, e che fu uno degli otto consiglieri del Podestà di Genova nel 1122. Il di lui figlio, Inigo, o Ingone, fu Console di Genova dal 1188 al 1203 e firmatario della pace con i Pisani; Antonio Luigi, nipote di Inigo, fu investito dal Papa Clemente VI della Baronia di Vedènes nel Venosino.
Dal 1250 al 1500 i Galleano furono una delle poche famiglie che ottennero dal Consiglio degli Anziani la facoltà di traffico in Genova ed in tutto il territorio della Repubblica (trasporti marittimi e terrestri). Infatti, nel 1490, ci è segnalato un Giovanni Galleano, Corsaro al servizio della Repubblica nei mari del Levante. Già dal 6 aprile 1454 la Signoria genovese aveva emanato un Decreto di onorata cittadinanza in favore di Onorato, di famiglia Galeana.
Con la legge del 1528 Octavius q. Erasmi e Marcellus q. Marcelli q. Erasmi vengono ascritti ai Fieschi. Nel 1593 Simone Galleano è Capitano jusdicente in Chiavari e, parimenti, ricopriranno questa alta magistratura in Ovada: Angelo nel 1750/1751 e Giorgio nel 1782/1783.
Pietro Galleano (1687-1761) scultore, allievo del Maragliano, visse ed operò in Genova, in Liguria ed in Piemonte. Fu autore di numerose e pregevoli statue e gruppi lignei per chiese e confraternite genovesi, e non poche sue opere si trovano tuttora in Francia e Spagna. Malgrado la sua copiosa produzione, visse modestamente e mori in disagio finanziario nel 1761 in Genova, all'età di 74 anni e fu sepolto nella chiesa di S.Maria della Pace accanto al suo grande maestro.
Il di lui fratello minore, Francesco Galleano (1695-1735), anch'egli scultore, emigrò invece a Cadice, dove si distinse moltissimo per la sua arte raffinata ed avrebbe colà molto più operato se immatura morte non gli avesse troncato la carriera a soli 40 anni. Il Ratti-Soprani, nelle "Vite di pittori, scultori e architetti genovesi" così ne sintetizza la breve esistenza e la repentina fine: "...passato in Cadice, ebbe molte occasioni di costruire statue; onde assaissimo guadagnò; e più era per guadagnare, se affrettata morte non lo rapiva mentre era appena giunto al quarantesimo anno della sua vita".
Dobbiamo altresì rammentare ancora che i Galleano, dal lontano 1480 in poi, furono sempre cospicui benefattori dell' Ufficio dei Poveri in Genova e successivamente dell' Albergo dei Poveri.
Per concludere, segnaliamo che il Grillo, nella sua precisione, considera i Galleano come liguri-piemontesi, in quanto i territori della loro origine sulla riviera di ponente, pur appartenendo geograficamente alla Liguria, erano, per buona parte, sotto la sovranità dei Savoia, dai quali alcuni rami della famiglia ebbero cospicui riconoscimenti territoriali e nobiliari.
Oggi sono ancora numerose le famiglie Galleano residenti nelle delegazioni di ponente ed in particolare a Sampierdarena.
Arma: Sbarrato d'azzurro e d'oro; al capo di rosso al leone passante da destra a sinistra d'oro.

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