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Le famiglie ovadesi nel 1600..


Articolo n. 26 - Pubblicato su "Voce Fraterna" del Dicembre 1970.

 Stemmi Famiglie Ovadesi Siamo nei primi anni del 1600. Il periodo è uno dei più tristi della storia della nostra piccola cittadina. Il Governo della Repubblica di Genova è di molto impegnato per le divergenze politiche che in quel momento ha con gli stati confinanti, particolarmente il Ducato di Savoia che, alleato dei Francesi, cerca di conquistare terre e castelli ai confini del genovesato.
In Ovada la cosa pubblica va avanti come può, amministrata per lo più da un governo di pochi che sono poi sempre i rappresentanti di un ben determinato gruppo di famiglie ricche e potenti. Genova, come già detto più sopra, è impegnata in ben altri più importanti problemi e lascia fare; in primo luogo perchè il Borgo di Ovada e la sua Comunità hanno Statuti propri e particolari che, da tempo immemorabile e tradizionalmente, regolano la vita amministrativa del borgo e, in secondo luogo, perchè Genova ha non poco interesse a che certe famiglie e certe persone politicamente legate al governo della Repubblica restino al loro posto per poter mantenere una sua immutata e paternalistica azione politico-amministrativa.
Questo stato di cose crea nel paese dei dissidi e dei malumori che sfociano talvolta in aperte ribellioni con risse e tumulti di popolo, sino a che, nel 1619, per più gravi fatti intervenuti e per contese cruente di parte, il governo della Repubblica è obbligato ad inviare in Ovada un Commissario straordinario con pieni poteri per sedare i tumulti scoppiati e per cercare di trovare un accomodamento che possa riportare la calma, placare gli animi e, più che altro, dare al Borgo un' amministrazione più popolare, meno oligarchica e più gradita.
Sappiamo dai memorialisti dell'epoca che, malgrado gli sforzi compiuti dal Commissario genovese, che era il nobile Cornelio De Ferrari, e benchè si fosse addivenuti ad un accordo firmato e giurato da gran parte dei capi di casa ovadesi e fossero stati fissati con chiarezza tutti i punti controversi, particolarmente per quanto riguardava l'elezione degli Uffiziali, Sindaci, Consiglieri, la loro durata in carica, l'età minima per essere eletti, il censo, ecc. ecc., le cose non andarono poi come i più si erano aspettati perchè, trascorsi pochi anni, tutto ricominciò da capo.
L'oggetto di questo scritto non è però di narrare tutta la vicenda di questa vertenza. Desidero invece soffermarmi sul documento chiave (la firma della convenzione) che è quello più importante per noi, e particolarmente sui nomi dei firmatari dell'accordo, anche per dare agli ovadesi di oggi una situazione genealogica di quel tempo e nella quale a molti farà piacere ritrovare i nomi dei loro avi. Dunque, i nomi dei 231 capi di casa ovadesi, compresi quelli delle ville civine (per 'ville' si intendono le attuali frazioni ed il comprensorio agricolo), ci sono stati tramandati tutti con nome e cognome e talvolta con la paternità ed il soprannome di ogni singolo firmatario.
L'atto venne stipulato, alla presenza del Commissario De Ferrari, il giorno 3 di febbraio del 1619 (ratificato poi il 15 stesso mese dalla Repubblica di Genova) nella chiesa, allora extra muros, dell'Annunziata, dopo una solenne funzione religiosa e tutti i convenuti, come ci dice un cronista posteriore, '...i congregati ad uno ad uno, alzate ambe le mani sugli Evangeli, giurano fedeltà nella vecchia e nuova forma, come in quei tempi suolevasi fare, e ne furono i nomi notati a piè dello stesso solenne atto statuto...'.
Notiamo, per inciso, che per firmatari vanno intesi i presenti e giuranti, dato che in quei tempi la maggior parte della popolazione non sapeva leggere nè scrivere, e questo ce lo conferma il cronista quando dice: '...e ne furono notati i nomi...'.
Ora, da una sommaria statistica fatta dallo scrivente, e tenendo presente che in quell'epoca a questi giuramenti intervenivano almeno i due terzi dei capi di casa e per casa si intendevano allora anche diverse famiglie dello stesso cognome, si può facilmente dedurre che la popolazione ovadese si aggirava intorno alle quattromila anime, poco più, poco meno.
E' altresì interessante notare che il più numeroso gruppo dello stesso cognome erano i Torielli, con 16 nuclei di casato, seguiti dai Pesce, con 11 nuclei, dai Costa con 8, dai Gaviglio e Grillo con 6, dai Beraldi, Vela e De Grandis con 5, dai Prato, Bavassano, Poggio, Buffa e De Lermo con 4, dai Tribone, Montano, Coltella, Miroli, Piana e Barletto con 3 e, infine, i Bono, Pollarolo, Bonelli, San Sebastiano, Viotti, Ivaldi, Rebora, Olivieri, De Ferraris, Pizzorni, Cabella, Tomati, Peloso, Lanzavecchia, Mayneri, Basso, Moizo, Marenco, Massucco, Taffone, Parisio, Rosso, Bottino, Ursino, Cassulo, Bolla, De Sciorba con soli 2 nuclei. Tutti gli altri rappresentavano un solo nucleo di casato.
E' notevole l'evoluzione dei casati da allora ad oggi. Moltissimi si mantengono tutt'ora, altri sono del tutto scomparsi e ne sono subentrati dei nuovi. Casati che allora erano numerosi per cognome, oggi si trovano anagraficamente limitati ad una sola famiglia, altri ancora, che allora comprendevano un solo nucleo dello stesso cognome, oggi sono rappresentati in numero abbastanza elevato. Ma nel complesso la maggior parte delle famiglie ovadesi esistenti in quell'epoca sono ancora oggi salde e fiorenti.
Ed ecco l'elenco completo dei convenuti, con i nomi e cognomi nella forma latina, come allora usava:

Sebastianus Pizzornus - Stefanus Pasturinus - Jacobus Negrinus - Georgius De Lermo - Johannes Vincentius Tribonus - Vincentius Majolus - Jo.Bapta Compalatus - Iulius Montanus - Johannes Christophorus Buffa - Jo.Bapta Gavilius - Matteus Cabella - Alexander Vela - Nicolaus Tomati - Antonius Pilosus - Bartholomeus Cultella - Marcus Mirolus - Franciscus Costa - Alexander De Grandis - Johannes Antonius Vela - Marcus Antonius Lanzavecchia - Antonius Maynerius - Baptista Torriellus - Jacobus Odicinus - Bastianus De Grandis - Jacobus Cazzulinus - Baptista Vela - Gregorius Piscius - Marcus Cerveleria - Jacobus Monsonus - Johannes De Lermo - Thomas Canevarius - Antonius Pizzurnus - Johannes Dominicus Costa - Baptista De Planis - Johannes Gavilius - Bartholomeus Barrabinus - Nicolaus Vela - Johannes Bavasanus - Alexander Tribonus - Johannes Antonius Podius - Baptista Beraldus - Johannes Barletus q.m. Andreas - Johannes jacobus Torriellus - Geronimus Buffa - Dominicus Merialdus - Stephanus Podius - Baptista Lane - Baptista Lanzavecchia - Petrus Franciscus Beraldus - Baptestinus Bassus - Bartholomeus BVarletus - Stephanus Moitius - Bartholomeus Malaspina - Cesar De Grandis - Petrus Bertarellus - Baptestinus Marencus - Johannes Antonius Campora - Johannes Maria Maceria - Vincentius Masuchus - Vincentius Montanus - Paulus Costa - Jacobinus Pratus - Georgius Lombardinus - Dominicus Campatius - Vincentius Garaitus - Marcus Masuchus - Stephanus Cabella - Johannes Baptista Monyanus - Alexander Marianus - Johannes Carosius - Franciscus Taffonus - Simon Mirolus - Carderius Motia - Christophorus Baudotus - Philippus Piscius - Vincentius Parisius - Andreas Pratus - Franciscus Torriellus - Bastianus Parisius - Jacobus Rubeus - Jeronimus Gavilius - Johannes Maria Coltella - Baptista Romerius - Vincentius Bottinus - Alexander Ursinus - Alexander Torriellus - Philippus Melinus - Franciscus ................. - Dinus Barella - Antonius Grillus - Nicolaus Mattia - Johanninus Costa - Antonius Casulus - Ambrogius Torriellus - Stephanus Bolla - Baptista Soldi - Franciscus Maynerius - Bartholomeus Planis - Antonius Podius - Philippus Tribonus - Bernardinus De Sciorba - Johannes Torriellus q.m. Andreas - Johannes Rosa - Andreas Sorba - Bernardinus Bassus - Nicolaus Torriellus - Baptista Taffonus - Michael Cella - Emmanuel Torriellus q.m. Vincentius - Domenicus Bavasanus - Bartholomeus Viscardus - Antonius Podius - Benedictus De Planis - Simon Rubeus - Johannes Garzonus - Philippus Torriellus - Bernardus Dondus - Johannes Antonius Fratinus - Lancellotus Georgiis - Alexander Bavasanus - Bartholomeus Scalarius - Bernardinus Eubertis - Laurentius De Lermo - Antonius Sartonus - Guglielmus Marencus - Franciscus F. Tomati - Johannetinus Boggianus - Baptista Vivaldus - Vincentius Grillus - Baptista Rattus - Benedictus Pratus - Quilicus Bono - Jacobus Delphinus - Bartholomeus Casalis - Antonius Polarolus - Bernardinus Bolla - Vincentius Reboatus - Johannes Pescius - Vincentius Borlasia - Johannes Baptista Piscius - Antonius Maria Macrinus - Johannes Franciscus Torriellus - Johannes Casinottus - Bastianus Gavilius - Antonius Bartinus - Johannes Baptista Scioratus - Johannes Baptista Pescius - Bartholomeus Pilosius - Francisco Adenus - Andreas Marcenarius - Bernardinus Bonellus - Vincentius Torriellus - Dominicus De Anselmo - Antonius A San Sebastianus - Lucas Grillo - Innocentius Ursinus - Johannes Viottus - Simon Polarolus - Antonius Rubbianus - Petrus Johannes Pratus - Dominicus Bottinus - Bartholomeus Viatio - Franciscus Mirolus - Alexander De Grandis q.m. Augustini - Johannes De Lermo Bernardi - Simon Bottarius - Bartholomeus Vianus - Nicolosinus Macchia - Dominicus Viotus - Bartholomeus Rasorius - Antonius Cultella - Augustinus Pescius Bernardi - Petrus Ovaldus - Lazzarinus Rebbora - Jacobus Placentinus - Johannes Baptista Beraldus - Antonius Salomonus - Vincentius Dori - Franciscus Scarsus - Laurentius Vela - Johannes Antonius Torriellus - Dominicus Bartatellus - Johannes Dominicus Bavasanus - Franciscus Piscius Bartholomei - Pantalinus Barletinus - Baptista Oliverius - Johannes Oliverius - Gregorius Buffa - Staphanus Ramogninus - Johannes Baptista Beraldus - Baptista Costa - Silvester Bonus - Blasinus Arianus - Baptista Franciscus Milanus - Andreas Torriellus - Benedictus Ivaldus - Roccus Lupus - Johannes Dominicus Grillus - Johannes Baptista Badanus - Vincentius Pregmetus - Santinus Grillus - Augustinus Cassina - Andreas Casulus - Semin Predius - Marcus Antonius Moytius - Vincentius Negrinus - Blasinus Pescius - Baptista A San Sebastiano - Baptista Grillus - Georgius Gavilius - Georgius De Ferrariis - Paulus Ruffinus - Staphanus Buffa - Antonius Pescius - Baldassar De Grandis - Johannes Maria Gavilius - Vincentius Deferrariis - Benedictus Bonellus - Nicolosinus Costa - Franciscus Costa - Masinus Pastorius - Franciscus Pescius Petri - Emanuel Torriellus - Johannes Pescius - Gasparinus Torriellus - Benedictus Rebbora - Cesar Rebatus - Anselminus Costa.

A tutte queste famiglie di antico nome e tradizione ovadese voglio ricordare una bellissima frase del grande poeta tedesco Wolfgang Goethe, che suona così: "Il nome di un uomo non è come un mantello che gli sta penzolante e che gli si può strappare o cacciare di dosso, ma una veste perfettamente adatta, o come la pelle concresciutagli, che non si può graffiare senza far male anche a lui.".

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